Capperi…che pizza! La nuova pizzeria gourmet a Milano

A Milano il primo punto vendita della catena 'Capperi...Che pizza!': progetto ambizioso che vuole ridare valore alla vera pizza napoletana

Non capita tutti i giorni di entrare in un ristorante e trovare un albero di ulivo piantato nel bel mezzo di uno dei tavoli. Cosa che, però, succede nella nuova pizzeria aperta a Milano in Piazza S.Maria del Suffragio, pronta a conquistare il palato dei consumatori al grido di ‘Capperi…che pizza! Pizza Gourmet‘, nome scelto per questa nascente catena.

UN IMPRENDITORE FACTOTUM

Un’affermazione sodisfatta quindi, pronunciata da colui che il progetto l’ha creato, ossia Giuseppe Acciaio, a capo di un’azienda famigliare agricola con stabilimenti a Pagani e a Somma Vesuviana dove si producono alcune tipicità del territorio campano (tra cui il pomodorino del Piennolo Dop e il Corbarino della Costiera Amalfitana), commercializzate con i brand ‘L’Orto di Locullo’ e ‘Sapori di Corbara Location’. Lo stesso Acciaio è poi l’ideatore di altri due format ristorativi, Pub Gourmet e Birra Gourmet, nonché titolare di una società di import ed export (Gma Import Eport Specialità) che distribuisce in Italia birre e bevande artigianali straniere. Insomma un imprenditore factotum. “Una sera di tre anni fa al tavolo con alcuni amici assaggiai una pizza ai capperi e da lì la frase entusiasta che ho deciso di usare per questo mio nuovo progetto – ci spiega –. Dietro la nascita di Capperi…che Pizza! c’è un senso di disapprovazione nei confronti dell’odierna pizza frutto di una mancanza di ricerca, spesso ‘gommosa’ e priva di sapore. Insieme ai miei figli (Luigi segue le dinamiche legate alla preparazione della pizza, mentre il fratello Gilberto, beer sommelier, si occupa della parte birra in prevalenza acquistata da piccoli birrifici tedeschi, inglesi, irlandesi e belgi) eravamo stanchi di vedere penalizzare l’immagine del piatto tipico napoletano a discapito della salute dei consumatori. Ci siamo messi d’impegno proponendo cibo buono, naturale e soprattutto facilmente digeribile.

CAPPERI… CHE PIZZA! (VERAMENTE) GOURMET

Un tentativo di rilanciare la qualità storica che oggi si suppone in via di smarrimento. Non è una novità questa e, nel nostro Paese, sono in parecchi (forse troppi) a intonare canti rivoluzionari, tanto che della parola ‘gourmet’ se n’è fatto un utilizzo alquanto abusato. “È tipico dell’Italia: molti si riempiono la bocca di vari termini, in pochi però riescono a fare davvero la differenza. Noi ci proviamo utilizzando materie prime selezionate da esperti in food e, inoltre, collaboriamo con contadini e produttori artigianali attenti alla qualità”. Dichiarazioni che tradotte concretamente significano una pizza arricchita da prodotti Igp, Dop e provenienti da presidi Slow Food.

PRIMA MILANO, POI L’EUROPA

Il menu della pizzeria ‘Capperi… Che pizza!’ di Milano include, solo per fare qualche esempio, capperi di Salina bio, tonno e alici di Cetara, friarielli del Vesuvio, fichi del Cilento. Al ruolo essenziale delle materie prime si affianca quello della tecnica di impasto che, nel neonato locale, prevede il 65-70% di idratazione, usa farina di tipo 1 e 2 macinata a pietra e grano italiano, ha bassa presenza di sale e lievito, segue un processo di maturazione lungo 36 ore. Dopo Milano, aperto a inizio aprile 2017, due ulteriori nastri sono stati tagliati a Salerno e Lugano. A settembre 2017 Napoli, mentre nel 2018 altri sei punti vendita in franchising sono stati inaugurati in Italia. In fase di studio eventuali ingressi all’estero, con particolare attenzione a Francia, Germania, Spagna e Finlandia. Tornando alla punto milanese di ‘Capperi… Che pizza!’, in aggiunta all’albero di ulivo, il layout si caratterizza da toni sgargianti dal punto di vista cromatico che contraddistinguono il colore di tavolini, sedie e pareti. Proprio queste ultime accolgono alcuni accessori artistici firmati da Giuseppe Bottiglieri, giovane designer campano. L’intero spazio si sdoppia in due aree separate: la zona ristorativa di 150 mq con 60 posti a sedere e quella confinante di 60 mq dedicata alla vendita di prodotti alimentari con servizio take away di pizze e focacce.

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