Quel che resta per il drink: cocktail ‘zero waste’ per la giornata mondiale del risparmio

Cosimo Nucera, esperto barman lucano, propone una ricetta che lui stesso ha realizzato recuperando quello che, di ogni ingrediente, non è stato utilizzato in altre preparazioni culinarie. Risultato finale: un cocktail che introduce al pranzo
Quel che resta per il drink: cocktail ‘zero waste’ per la giornata mondiale del risparmio

Ai giorni nostri non si sfigura mai a parlare di risparmio. Termine mai scontato, né quindi anacronistico. La parola in sé sprigiona ottimismo e rientra in un’accezione contemporanea più ampia, strizzando l’occhio a sostenibilità e lotta allo spreco. Eppure il concetto è più antico, visto che dal lontano 1924 si festeggia la giornata mondiale del risparmio. Il giorno è il 31 ottobre di ogni anno, perché in quella data si tenne a Milano il primo Congresso Internazionale del Risparmio. Per rendere omaggio a questa giornata speciale, abbiamo declinato il concetto nel bere miscelato, partendo dal presupposto che ogni ingrediente, se non utilizzato completamente, ha una sua parte rimanente che può tornare utile ed essere impiegata per contribuire a creare un cocktail. Lo conferma Cosimo Nucera, F&B manager e mixologist del Rooftop Bar dell’ODSweet Duomo Hotel di Milano, che propone una versione ‘no waste’ da cui scaturisce e prende forma un signature drink chiamato Save The Ice. Una ricetta di un cocktail che, volendo, si può replicare tra le mura di casa, a patto che vi siate assicurati di non avere buttato via quel che resta degli ingredienti usate per altre opere culinarie.

Ed ecco quindi cosa succede, ‘’Recupero mezzo limone avanzato e senza buccia, usato la sera prima da mia moglie per fare una crema pasticcera, e 3 cucchiaini di zucchero vanigliato dalla bustina del Pandoro di Natale – racconta Nucera, mixologist originario di Policoro, paesino della Basilicata –. A questo punto mi ricordo che in frigo ho alcune foglie di salvia, ne scelgo 3. Poi mi sovviene che mio figlio non ha finito il suo centrifugato di mele che gli ho saggiamente preparato e quindi, di ciò che è rimasto, ne metto da parte 6 centilitri. Ora l’alcol… mi guardo intorno, scelgo il vino bianco che, stranamente, non abbiamo finito la sera prima con degli amici invitati a cena. Eppure era un’ottima Ribolla Gialla. Ne approfitto allora e ne verso 4 cl nel bicchiere (un tumbler alto) insieme a tutti gli ingredienti raccolti: un mix molto interessante prende forma, che meraviglia! Ora inizio a mescolare aggiungendo dei pezzi di un ghiacciolo all’arancio (che è l’unico gusto che non piace a mio figlio e quindi posso usare liberamente, senza farlo incavolare). Ecco fatto, il drink è pronto, ma non prima di averlo ornato con delle foglie di limone. Momento migliore per degustarlo: prima di sedersi a tavola a mezzogiorno, come antipasto, accompagnandolo a qualche stuzzichino di mela e formaggio’’.

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