Engel & Völkers Commercial Milano, società di advisory immobiliare attiva nel settore del commercial real estate, annuncia la pubblicazione della quinta edizione del Food & Beverage Retail Market Report. Lo studio è dedicato a Milano, città anticipatrice di tendenze e concept su scala nazionale.
L’analisi offre una lettura delle dinamiche che interessano il mercato milanese, confermando i 25 distretti individuati nelle edizioni precedenti. In ciascun distretto sono stati esaminati – per singola unità commerciale – la categoria merceologica, la tipologia di servizio e lo sviluppo del brand, accanto all’analisi del tasso di sfitto, della presenza di dehor esterni sull’affaccio stradale e dei valori economici. A completamento, sono stati calcolati l’indice di visibilità F&B e l’indice di performance potenziale di distretto, considerando anche le caratteristiche socio-economiche del distretto e della popolazione gravitante.
Si contano oltre 5.557 esercizi, la cui incidenza delle attività F&B è pari al 34%, valore che conferma una buona tenuta del settore se rapportato ai dati raccolti nel 2024. Tra i distretti con la maggiore incidenza di esercizi F&B rispetto al totale dei negozi spicca Arco Sempione, che conferma la sua fortissima attrattività soprattutto serale, con il 55% di attività F&B sul totale dei negozi. Segue la zona Duomo, con il 48%, e la zona dei Navigli, con il 47%. Nolo – il quartiere a nord di Loreto – si conferma un distretto ancora ‘acerbo’, presidiato per il 98% da attività a marchio indipendente, ma sempre più nel mirino delle principali catene del food: grazie alle sue grandi potenzialità, il tasso di vacancy è in diminuzione, passando dal 10% nel 2024 all’8% nel 2025.
Complessivamente, caffetterie e ristoranti con cucina tipica italiana risultano le tipologie più presenti nei distretti considerati, seguite da ristoranti etnici, wine e cocktails bar e pizzerie. Ancora una volta, Milano si conferma come una città dinamica e cosmopolita. Rispetto alla scorsa edizione, si osserva una stabilizzazione del numero dei dehor, a testimonianza di come, dal periodo post-pandemico, lo spazio esterno sia divenuto un elemento sempre più ricercato e apprezzato. Nei venticinque distretti considerati, infatti, il 58% delle attività F&B è dotato di dehor, con un numero di posti a sedere esterni stimato superiore a 25mila. Tra i distretti analizzati, Statale, Duomo e La Foppa XXV Aprile sono le zone con maggior concentrazione di dehor.
Nel complesso, l’indice di vacancy medio nei distretti milanesi mostra una sostanziale stabilità rispetto alla precedente rilevazione, attestandosi su livelli relativamente contenuti (10,9%). Il 2025 evidenzia un mercato stabile ma dinamico, in cui la vacancy cresce nei distretti più maturi per effetto della rotazione naturale e diminuisce nelle aree emergenti, segno di un riequilibrio urbano in corso tra centro e quartieri emergenti.
L’indice di performance potenziale di distretto rappresenta una misura sintetica della capacità di un’area urbana di esprimere attrattività e vitalità commerciale. L’analisi evidenzia una gerarchia articolata tra i distretti milanesi, riflettendo la diversità strutturale e funzionale del tessuto urbano. I poli centrali, come Duomo e Cordusio – Dante, si distinguono per livelli di performance potenziale più elevati, espressione di un sistema commerciale maturo e sostenuto da intensi flussi pedonali, mentre contesti come Nolo e Lecco Palazzi mostrano potenziali di crescita legati a processi di valorizzazione e rigenerazione urbana.
“Nonostante il contesto economico ancora complesso, il mercato milanese conferma solidità e vitalità, sostenuto da una domanda sempre più attenta e orientata all’esperienza. Milano mantiene la propria centralità con tassi di vacancy contenuti nonostante la forte competizione, grazie ad un elevato turnover e un interesse sempre alto da parte di format innovativi e brand emergenti” – spiega Gianluca Sinisi, Licence Partner Engel & Völkers Commercial Milano Lombardia.
“Dai dati di questa edizione del report emerge un quadro di maturità in cui solidità e capacità di adattamento rappresentano fattori chiave. La quota di attività F&B si mantiene sul 34% del totale, l’indice di vacancy resta contenuto e la domanda si conferma vivace. Permangono tuttavia alcune sfide strutturali: l’aumento dei canoni di locazione, la necessità di una maggiore interlocuzione con la proprietà immobiliare e la definizione di politiche capaci di bilanciare sviluppo e sostenibilità” – prosegue Vincenzo Ferrieri, Presidente UBRI e Ceo Gioia Group.

