Cucina ristorante: chef preparano piatti di pasta. Ristorazione e Fipe.

Consumi in calo a settembre 2025: -4,5% secondo l’Osservatorio Confimprese-Jakala

La ristorazione tra i comparti più penalizzati con un calo del 4,4%, segno di una domanda ancora debole e di consumatori più prudenti nella spesa
Cucina ristorante: chef preparano piatti di pasta. Ristorazione e Fipe.

L’Osservatorio Consumi Confimprese-Jakala fotografa un mese di settembre difficile per il mercato retail, con un calo complessivo del -4,5% a valore. Il comparto abbigliamento-accessori segna la flessione più ampia (-8,7%), seguito dalla ristorazione (-4,4%), mentre l’altro retail, che comprende (casa-arredo, elettronica, telefonia, libri, cura persona, servizi e fitness), limita le perdite a -0,2%.

CENTRI COMMERCIALI IN DIFFICOLTÀ, HIGH STREET PIÙ RESILIENTI

Il rallentamento riguarda tutti i comparti, ma nella ristorazione pesa l’effetto combinato di inflazione e cambiamento delle abitudini di spesa, con una riduzione dei consumi fuori casa e maggiore attenzione alle spese domestiche. Nei canali di vendita, i centri commerciali registrano un calo del -4,2%, seguiti dalla prossimità (-4%). Le high street si confermano invece più resilienti, contenendo la flessione a -1,1%, grazie a flussi turistici e maggiore attrattività delle aree centrali.

Nel cumulato gennaio-settembre 2025, i consumi complessivi si attestano a -0,8% rispetto allo stesso periodo del 2024. La cura persona resta l’unico comparto in positivo (+1,1%), mentre la ristorazione mostra segnali di fragilità in tutte le aree del Paese. Le Marche risultano l’unica regione in parità (+0,3%), mentre tra le province spicca Catania (+1,2%), a fronte del calo più marcato di Perugia (-9,7%).

La crescita che aveva caratterizzato le estati precedenti si è sgonfiata e certifica il permanere di una situazione priva di apprezzabili spunti positivi – spiega Mario Resca, Presidente Confimprese –. È dunque difficile ipotizzare nel breve periodo una ripresa dei consumi, sia pure in un contesto caratterizzato da buoni fondamentali macroeconomici, dall’occupazione all’inflazione, dalla fiducia dei mercati finanziari alla crescita dei redditi”.

Mario Maiocchi, Direttore del Centro Studi Confimprese, aggiunge: “Un anno che ormai si avvia intorno alla crescita zero – riflette Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese – in linea con le attese di Pil e consumi. Non deve ingannare il pesante risultato di settembre rispetto all’anno precedente poiché il settembre 2024 aveva registrato un brillante, per quanto ingiustificato, +4,4% per cui un risultato negativo era in una certa misura atteso. La controcifra di ottobre è altrettanto sfidante (ottobre 24 vs 23 pari a +3,5%) e la situazione climatica di queste settimane non aiuta certo la partenza delle vendite autunnali, occorre quindi focalizzare le iniziative commerciali sui mesi di novembre e dicembre con il Black Friday e il Natale”.

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