Ristorazione: mercato nazionale vale 75 miliardi, cresce la cucina italiana nel mondo

A livello globale, il mercato della ristorazione torna ai livelli pre-pandemia, mentre la cucina italiana nel mondo raggiunge i 228 miliardi di euro
Ristorazione: mercato nazionale vale 75 miliardi, cresce la cucina italiana nel mondo

Il mercato della ristorazione a livello globale ha raggiunto i 2.600 miliardi di euro nel 2022, mentre continua la crescita a doppia cifra (+11%) della cucina italiana nel mondo, toccando i 228 miliardi di euro. Sono queste le principali evidenze emerse dall’edizione 2023 del report Deloitte Foodservice Market MonitorFrontiere evolutive per il settore del Foodservice”.

Asia-Pacifico la regione trainante

Scendendo nel dettaglio delle singole aree, lo studio indica l’Asia-Pacifico come regione trainante, rappresentando il 41% del totale del comparto, seguita da Nord America (27%) ed Europa (19%). Secondo le stime di Deloitte, il mercato mondiale del Foodservice continuerà a crescere nei prossimi anni, con un tasso composto di crescita annuo, calcolato sul periodo 2022-2027, del +4,5%. Il dato è principalmente trainato dai Paesi asiatici (+6,4%), mentre le previsioni per Nord America ed Europa evidenziano una crescita del +2,5% e +2,8% rispettivamente sul 2022-2027.

L’analisi sulle tipologie di ristoranti riporta invece i “Full Service” come formato prevalente, con un tasso composto di crescita annuo 2022-2027 del +4,7%. Gli sviluppi attesi maggiori si osservano comunque per caffè e bar, con un tasso prospettico del +4,8%. Il “Delivery” ha aumentato la sua quota sul mercato totale passando dal 5% al 19% (2016 vs 2022), grazie a un’espansione significativa per il sesto anno consecutivo, mentre il segmento “Travel” è quello che ha evidenziato la crescita maggiore (+43% YoY 21-22).

Cresce la cucina italiana nel mondo

Secondo la ricerca di Deloitte, la cucina italiana nel mondo prosegue il trend di ripresa nel post-pandemia, raggiungendo un valore complessivo di 228 miliardi e riallineandosi ai dati pre-Covid (236 miliardi nel 2019). In particolare, rispetto all’anno precedente lo studio evidenzia una crescita a doppia cifra (+11%). A livello globale, la cucina Made in Italy presenta una significativa penetrazione (19%) nel mercato dei ristoranti tradizionali. I ristoranti di cucina italiana nel mondo sono principalmente posizionati come “Value-for-money” (ovvero quelli che presentano un buon rapporto qualità-prezzo), mentre i Paesi asiatici risultano avere la maggiore incidenza di ristoranti italiani “Premium Price”.

Analizzando invece il mercato nazionale, il valore della ristorazione in Italia sale a 75 miliardi di euro. In particolare per quanto riguarda le tipologie di ristoranti, i “Full Service” rappresentano la metà del comparto, un dato che rende la Penisola il primo paese europeo per dimensioni in questo segmento.

Se le catene pesano per un terzo del mercato totale del Foodservice nel mondo, mostrando una crescita a doppia cifra nel 2022 (+19,4%), in Italia l’incidenza è notevolmente inferiore, rappresentando solo il 9% del totale nel 2022, nonostante il notevole incremento evidenziato nell’ultimo anno (+44,4%), in cui si è osservata una significativa riduzione dei ristoranti indipendenti, gravemente colpiti dalle restrizioni della pandemia.

Il commento

La ristorazione si conferma un comparto sempre più importante per l’intera filiera del food – spiega Tommaso Nastasi, Partner e value creation service leader di Deloitte Italia –. Le imprese di questo settore, per continuare a crescere, dovranno innovare il loro modello di business mettendo i consumatori e la sostenibilità al centro. Un ulteriore salto di qualità del Foodservice non può prescindere dalla coesione tra i diversi attori della filiera, tramite aggregazioni e partnership che valorizzino il territorio e le sue eccellenze imprenditoriali”.

Nastasi poi aggiunge: “La pandemia ha modificato i gusti dei consumatori che sono sempre più attenti ai temi legati alla sostenibilità, mostrando maggior interesse verso le soluzioni Plant-Based e ai prezzi, per via della forte inflazione registrata nel 2022. Anche la diffusione del lavoro ibrido ha sensibilmente modificato le abitudini dei consumatori, che prediligono consumare pasti fuori casa nell’orario serale piuttosto che a pranzo. Infine, la ripresa del turismo ha dato un notevole contributo alla ripresa del mercato della ristorazione, aumentando i flussi di visitatori, più propensi a spendere. Per adeguarsi alle mutate preferenze dei consumatori, gli operatori stanno adattando la loro value proposition sia in termini di innovazione di prodotti, per esempio introducendo più opzioni vegetariane e Plant-Based, che di customer experience, attraverso l’uso di strumenti digitali”.

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