Starbucks a Roma: flagship in Piazza Monte Citorio e doppia apertura a Termini

Gruppo Percassi ha scelto Piazza Monte Citorio per la prima apertura di Starbucks nella Capitale
Starbucks a Roma: flagship in Piazza Monte Citorio e doppia apertura a Termini

Ha aperto giovedì 11 maggio, nel centro di Roma, il primo store capitolino di Starbucks, la catena statunitense di caffetterie presente, con oltre 33.000 punti vendita, in diversi Paesi del mondo.

La nuova apertura – la venticinquesima in Italia, cui è subito seguita la prima a Genova – si trova in via della Guglia, all’incrocio con Piazza Monte Citorio, nel cuore storico e politico della città, e fa parte di un ampio piano di espansione, avviato in collaborazione con Percassi, partner italiano esclusivo dell’azienda, che, entro la fine dell’anno, porterà a 36 i punti vendita Starbucks in Italia.

“Ogni locale – racconta Vincenzo Catrambone, General manager Starbucks Italia – è diverso dall’altro. I nostri designer, infatti, solitamente prendono ispirazione dalla location di ciascun negozio”.

Quello capitolino ha una superficie di 200 metri quadrati dislocati su due piani e 80 posti a sedere con vista sulla Camera dei Deputati. I materiali scelti richiamano le tonalità cromatiche di Piazza Monte Citorio. Il piano terra è realizzato con marmi di travertino e tufo, tipici degli edifici della tradizione romana, mentre quello superiore è stato progettato con una palette di colori più tenui.

“Siamo entusiasti di aprire il nostro primo store nel centro di Roma, con progetti ancora più entusiasmanti in arrivo per la capitale”, commenta Matteo Morandi, Amministratore delegato di Starbucks Italia.

Entro la fine di maggio, infatti, è prevista l’apertura di altri due punti vendita capitolini, entrambi alla Stazione Termini: un grab&go al piano interrato e uno store sulla terrazza, per accogliere turisti e pendolari al loro arrivo a Roma, oltre agli abitanti della zona.

Starbucks ha fatto il suo ingresso nel mercato italiano nel 2018 con la Reserve Roastery di Milano, una delle tre città italiane, oltre a Verona e Roma, in cui il suo fondatore Howard Schultz ha conosciuto per la prima volta la cultura italiana del caffè nel 1983.

La customer experience

Il format di consumazione proposto dall’azienda è una delle sue peculiarità. “A differenza di ciò che accade in un classico bar italiano, dove il cliente è abituato ad andare al bancone, chiedere il caffè e poi pagare – spiega Catrambone – in Starbucks l’avventore segue un percorso differente: prima passa davanti all’offerta di prodotti da forno, insalate, dessert e ready to drink, poi entra in contatto con i nostri ‘partner’, che presentano quella delle bevande, ed, effettuato l’ordine, si reca all’end off, in attesa di essere chiamato per nome, una volta pronta l’ordinazione. Dopodiché gli diamo la possibilità di consumare ciò che ha acquistato in un ambiente accogliente e di sostare all’interno del locale anche per trascorrere del tempo con gli amici, studiare o lavorare, utilizzando tutti i nostri servizi, wi-fi incluso. Un’esperienza a 360 gradi, che tutti i mercoledì include anche due coffee testing, uno alle 11 e l’altro alle 14:30, durante i quali viene presentato un caffè diverso a settimana e i vari metodi di estrazione con cui poterlo preparare”.

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