CPR System presenta Redea, cassetta smart e sostenibile per la ristorazione collettiva

Dopo una fase di test - in collaborazione con Conor, Camst, Cirfood e il coordinamento dell’Università di Bologna - al via l’utilizzo dei contenitori che riducono impatto ambientale e rifiuti nelle mense scolastiche
CPR System presenta Redea, cassetta smart e sostenibile per la ristorazione collettiva

CPR System – leader italiano degli imballaggi in plastica a sponde abbattibili e pallet con circa 165 milioni di movimentazioni l’anno – entra nella ristorazione collettiva con un progetto centrato sull’economia circolare e un prodotto rivolto alla sostenibilità ambientale. Dall’inizio dell’anno scolastico, infatti, buona parte delle materie prime ortofrutticole utilizzate per i pasti nelle mense scolastiche del Comune di Bologna, del Comune di Reggio Emilia e del Comune di Modena vengono consegnate con casse Redea di CPR System, senza più imballaggi a perdere da smaltire, con un conseguente impatto positivo sull’ambiente.

“Il progetto nella ristorazione collettiva – rimarca Monica Artosi, direttore generale CPR Systemapre enormi opportunità per il settore. Abbiamo raggiunto, con Redea, circa 100mila movimentazioni a fine gennaio 2023 e questo ritengo sia solo l’inizio di un percorso che dimostra le grandi potenzialità dell’economia circolare che fa parte del DNA della nostra azienda”.

AZIONI VIRTUOSE PER L’AMBIENTE

Il processo virtuoso si articola in modo analogo a quanto avviene nell’ambito della GDO. Le casse Redea partono da CPR System, arrivano da Conor che opera come centro distributivo delle materie prime e da qui, sulla base delle richieste, parte la fornitura dei prodotti verso le cucine gestite da Camst group e da Cirfood. Successivamente, dopo il loro utilizzo, le casse vengono restituite vuote a Conor per riavviare un nuovo ciclo.

Sembra semplice e quasi scontato, ma si tratta in realtà di un avanzamento rispetto al sistema del vuoto a perdere che generava quantitativi rilevanti di rifiuti.

L’intero processo logistico è dunque perfettamente circolare, senza perdite di imballi nelle fasi di movimentazione, e questo grazie alle caratteristiche “smart” della cassa Redea. Ogni cassa è gestita, infatti, con apposito codice a barre che ne garantisce la tracciabilità. I centri cottura e le scuole che aderiscono al progetto possono gestire, tramite un’apposita app, la restituzione delle casse utilizzate.

“Il periodo di sperimentazione di circa 4 mesi – riferisce Massimiliano Merenda, procurement & supply chain executive director Cirfoodci ha visti protagonisti in 40 scuole di Reggio Emilia e nel centro pasti del Comune di Modena, consentendoci di testare operativamente il modello di gestione delle casse Redea. Il pilota e i risultati raggiunti in GDO ci stimolano a proseguire, insieme ai partner, il percorso di progettazione di best practices potenzialmente scalabili a livello nazionale e a implementare sistemi di rilevazione degli impatti”.

PROCESSO CERTIFICATO

Il processo virtuoso di gestione di Redea è monitorato dal centro di ricerca Food Supply Chain Center dell’Università di Bologna, che ha recentemente certificato la significativa riduzione dell’impatto ambientale (riconducibile ai gas serra) nella GDO e si appresta a farlo anche nella ristorazione collettiva.

“Il sistema distributivo e di conferimento dell’ortofrutta basato sull’uso di contenitori a sponde abbattibili – spiega il prof. Riccardo Manzini direttore del Food Supply Chain Center – è in grado di ridurre significativamente l’impatto ambientale riconducibile a tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto e della relativa catena di imballo. Questo è stato recentemente certificato da una ricerca condotta nella GDO, in cui abbiamo dimostrato che il sistema distributivo che impiega contenitori riutilizzabili a sponde abbattibili riduce dell’80% le tonnellate di CO2 equivalenti che produrrebbe il sistema distributivo che optasse per contenitori monouso. Ci aspettiamo risultati altrettanto incoraggianti nella ristorazione collettiva. Il gioco di squadra tra diversi attori di questa filiera strategica, chiamati a collaborare a beneficio dell’ambiente, è il primo successo di questo progetto innovativo”.

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