Investindustrial compra il 52% di Eataly

Acquisizione conclusa e ufficializzata. La catena fondata da Oscar Farinetti passa sotto il controllo del fondo di investimento di Andrea Bonomi. E arriva un aumento di capitale per azzerare il debito e promuovere l'espansione
Investindustrial compra il 52% di Eataly

Dopo i rumors riportati ieri dal Wall Street Journal, è arrivata la conferma ufficiale: Investindustrial, il fondo di investimento guidato da Andrea Bonomi, ha acquisito la maggioranza di Eataly

INNESTO DI CAPITALE

L’operazione, secondo indiscrezioni, dovrebbe avere un controvalore teorico di poco superiore ai 100 milioni di euro, a fronte di una valutazione complessiva di 200 milioni. La minoranza (48%) delle azioni sarà suddivisa tra Eatinvest (famiglia Farinetti), la famiglia Baffigo/Miroglio e Clubitaly (Tamburi Investment Partners). L’acquisizione ha comportato inoltre un aumento di capitale di 200 milioni di euro e un concomitante acquisto da parte di Investindustrial di una parte delle quote detenute dagli azionisti esistenti. Quest’aumento andrà a copertura dell’indebitamento della società, creando le condizioni per l’accelerazione dell’espansione su scala globale.

UN NUOVO CEO

Cambiano anche le posizioni di vertice della società. Nicola Farinetti, figlio del fondatore Oscar, assumerà la carica di presidente, lasciando libero il ruolo di amministratore delegato che, secondo la nota diffusa dopo l’accordo: “Sarà un manager di grande esperienza che contribuirà alla crescita e al consolidamento della società su scala globale”.
Sempre sul documento ufficiale si legge che Investindustrial, la famiglia Farinetti, la famiglia Baffigo-Miroglio e Clubitaly “intendono continuare a sostenere lo sviluppo globale del business, sia attraverso un piano di nuovi flagship stores, sia con l’apertura di nuovi store formats nelle grandi città, nonché proseguendo nel percorso di sostenibilità che da sempre caratterizza Eataly”.

FATTURATO A LIVELLI PRE-COVID

La storia di Eataly inizia nel 2003 per iniziativa di Oscar Farinetti, che aveva appena ceduto la proprietà di Unieuro e decise di investire in una società per la distribuzione dell’eccellenza enogastronomica italiana.

Dal primo punto vendita di Torino, la crescita è stata costante e rafforzata dalle operazioni concluse prima in Giappone e poi negli Usa. Eataly è attualmente presente con 44 negozi in 15 Paesi. Il fatturato atteso per il 2022 si aggira sui 600 milioni di euro contro i 464 milioni del 2021. A fine anno, pertanto, si tornerà sopra i valori pre-crisi: nel 2019, infatti, i ricavi della società erano stati pari a 521 milioni di euro.

I COMMENTI

Il progetto di Eataly sotto il nuovo assetto prevede di focalizzare la crescita negli Stati Uniti, dove già opera con otto insegne (e dove la nuova società intende acquisire la totalità del controllo di Eataly Usa, attualmente controllata per il 60%), e nel continente asiatico, dove ne può contare il doppio (in franchising).

Siamo entusiasti – ha affermato Andrea Bonomi – di poter supportare un’eccellenza italiana nel mondo come Eataly in qualità di partner industriale di lungo periodo. Eataly rappresenta un player unico che la famiglia Farinetti, grazie alla sua visione e capacità imprenditoriale, ha guidato nella rivoluzione del concetto di cibo italiano di alta qualità in tutto il mondo”.

E ha aggiunto il Ceo Nicola Farinetti: “L’accordo sottoscritto apre ad una partnership strategica che proietta Eataly in una nuova fase della sua storia, che si prospetta di grande crescita a livello internazionale. E che ci permetterà di rafforzare il nostro format unico al mondo, promuovere progetti legati all’innovazione e valorizzare i nostri talenti”.

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