Fuori dalla crisi grazie al biofood e alla stabilità

Per uscire dalla crisi innescata dal conflitto russo-ucraino bisogna puntare sul biologico. Ha risposto così il 48% dei 250 dirigenti di aziende globali del f&b sentiti da Wtw, il consulente e broker assicurativo. Di contro, il 40% del campione individua nelle grandi questioni di emergenza ambientale i principali rischi per la ripresa
Fuori dalla crisi grazie al biofood e alla stabilità

Per il prossimo biennio la priorità assoluta delle aziende, per uscire dalla crisi, deve essere, secondo il 41% dei 250 dirigenti di aziende globali del f&b intervistati dal consulente e broker assicurativo Wtw, la ricerca della stabilità interna che la pandemia e la guerra hanno messo a dura prova.

I problemi causati dall’emergenza sanitaria – dice Andrea Caramia, head of risk&analitycs di Wtw Italia – e la costante instabilità delle forniture hanno ricordato alle aziende del settore che devono restare concentrate sulla resilienza della filiera produttiva. Molte stanno avvicinando le attività produttive ai propri mercati, poiché i modelli just-in-time hanno rivelato essere difficoltosi”.

ATTENZIONE ALL’AMBIENTE E AI GIOVANI

Le problematiche ambientali rappresentano, per il 40% del panel, una minaccia per il successo, con effetto domino sulle grandi questioni esg (environmental, social, governance: i tre fattori centrali nella misurazione della sostenibilità di un investimento) che contribuiscono a rafforzare (o a indebolire) il buon nome di un’azienda (46%).

A dispetto di quanti avrebbero individuato fra le maggiori opportunità di crescita il fenomeno del veganismo e del vegetarianismo, solo il 30% del campione lo ritiene rilevante. Mentre sarà fondamentale, per il 46% degli intervistati, il maggiore coinvolgimento dei consumatori più giovani e più attivi sui social.

Al primo posto della classifica degli ostacoli alla ripresa c’è la difficoltà ad attrarre e fidelizzare i talenti (37%), a pari merito con la mancanza di tempo per la focalizzazione strategica e i problemi relativi alla supply chain. Ma per tante imprese (45%) adesso è fondamentale proseguire la politica di adattamento all’emergenza sanitaria.

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