Export vino, le bollicine lanciano il 2022 Made in Italy

Boom degli spumanti: proiezione UIV 1,1 miliardi di bottiglie a fine anno. Il Prosecco (+40% a valore) traina il settore che nel primo trimestre 2022 ha messo a segno una crescita delle esportazioni 18,3% a valore, raggiungendo 1,7 miliardi di euro
Export vino, le bollicine lanciano il 2022 Made in Italy

Le bollicine spingono la corsa dei vini italiani sui mercati internazionali, con un prosecco trainante. Secondo le proiezioni dell’Osservatorio di Unione Italiana Vini presentate a Spumantitalia, l’esplosione della domanda post-Covid (+26% nel 2021, 7 bottiglie su 10 destinate all’estero) fa prevedere un contingente di 1,1 miliardi di bottiglie entro quest’anno, in aumento a 1,25 miliardi a fine 2023.

Una previsione che trova fondamento nell’ottima performance degli spumanti Made in Italy, cresciuti nei primi tre mesi del 2022 del 35,6%, doppiando i vini fermi (+14,8%), vede in doppia cifra Usa +18%, UK +87% e Germania +20%. A fare la differenza, un approccio alle bollicine di una domanda sempre più trasversale, ‘destagionalizzata’ rispetto alle occasioni classiche di consumo, e sempre meno legata a modalità di utilizzo esclusive.

2022 SPRINT PER I VINI ITALIANI

Secondo quanto evidenziato dall’Osservatorio di Uiv su dati Istat, l’esplosione delle bollicine tricolori si innesta in una generale partenza sprint per i vini italiani. Dopo la crescita a doppia cifra del 2021, nel primo trimestre 2022 l’export ha messo a segno una crescita in valore del 18,3% a quota 1,7 miliardi di euro.

A fronte di un aumento del prezzo medio (+12,2%) nel primo trimestre, la domanda cresce in tutti i principali mercati, fatta eccezione per Germania e Cina, mentre – nel mese di marzo – Russia e Ucraina fanno segnare crolli rispettivamente del 65% e del 98%.

I numeri messi a segno dal vino italiano sono sorprendenti – evidenzia il segretario generale UIV Paolo Castelletti ma è troppo presto per capire che direzione prenderà il mercato nei prossimi mesi, con una domanda potenziale sempre più afflitta da una congiuntura negativa e dall’escalation della spirale inflattiva. Se a ciò si aggiunge l’aumento dei costi delle materie prime secche, che per le aziende si traduce in un surplus medio di spesa di oltre il 30%, è importante mantenere cautela ed evitare trionfalismi che potrebbero essere confutati nei prossimi mesi”.

PROSECCO ÜBER ALLES

La crescita delle bollicine nel primo trimestre 2022 è ancora una volta trainata dal Prosecco (+40% a valore, +11,7% il prezzo medio), che raddoppia gli ordini in UK (+93%), Polonia (+85%) e Canada (+76%), e cresce di oltre il 30% in aree come Germania, Francia, Belgio, Giappone, Repubblica Ceca e Norvegia.

Un trend confermato dai Consorzi di tutela delle bollicine a Nordest. Nei primi cinque mesi del 2022 la denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg ha registrato un +21,67% in volume rispetto ai primi cinque mesi del 2021.

Un dato – commentano dal Consorzio – che conferma la tendenza evidenziata lo scorso anno quando la denominazione è cresciuta del 13,7% in volume e del 18% in valore. Un risultato che ha segnato la svolta per un prodotto che vede sempre più riconosciuti i suoi valori qualitativi ma anche legati al suo territorio di origine. Forti di questi risultati positivi, ci prefiggiamo di lavorare per mettere in evidenza l’unicità del Conegliano Valdobbiadene, ponendo in secondo piano le mete numeriche“.

Soddisfatto anche Stefano Zanette, presidente del Consorzio Prosecco Doc (57,6 milioni di bottiglie a marzo, +23%), per il quale “i dati del primo trimestre testimoniano il buon lavoro di squadra all’interno del Consorzio e all’esterno con il coinvolgimento delle istituzioni e della filiera”. E rilancia sulla certificazione di sostenibilità del territorio e sul consolidamento del valore del Prosecco sui mercati.

Anche l’Asolo Prosecco ha chiuso il primo quadrimestre 2022 con un +33,4% sullo stesso periodo dello scorso anno e con 8,6 milioni di bottiglie prodotte. “La denominazione sta vivendo una prolungata fase di grande salute – rimarca il presidente del Consorzio Ugo Zamperonisia sul piano quantitativo che qualitativo. Le bollicine asolane vengono sempre più considerate e apprezzate a livello internazionale, ottenendo ottimi giudizi e punteggi elevati dalle riviste più prestigiose”.

Sul fronte aziende, il presidente di Villa Sandi Giancarlo Moretti Polegato testimonia l’ottimo andamento dell’anno in corso. “Abbiamo chiuso i primi quattro mesi del 2022 con un fatturato in crescita del 31% – dice – un record che si allunga a fine maggio. E continua a consolidarsi l’apprezzamento dei consumatori per il Prosecco rosé, che ha inciso sull’ aumento delle vendite di Prosecco Doc per un 10-15%. Il trend positivo lascia presagire crescite record anche sull’anno”. Questo nonostante le criticità dovute all’aumento dei costi delle materie prime.

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