Carlo al Naviglio: tra ristorazione, hotel e urban nature

Il format nato un anno fa apre le porte alla nuova stagione. In un’atmosfera bucolica declina la cucina gourmet firmata Carlo Cracco nei vari momenti della giornata, dalla colazione alla cena
Carlo al Naviglio: tra ristorazione, hotel e urban nature

In una villa del 1.600, nel cuore di Milano, in zona Navigli, ha preso vita circa un anno fa, il 26 aprile 2021, il ristorante e cocktail bar Carlo al Naviglio. Qui, un contesto apparentemente cittadino, si nascondono un’atmosfera e un ambiente eleganti e raffinati, che allontanano dalla frenetica vita metropolitana e immergono in una nuova dimensione di ‘pace’. Ma non è solo l’esterno a meravigliare: anche l’interno stupisce, perché in una villa d’altri tempi trovano spazio arredi moderni, pareti scure con opere d’arte contemporanee. E poi c’è la cucina a regalare un’ulteriore sorpresa: il menù è firmato Carlo Cracco; al lavoro la sua squadra, guidata dall’Executive Chef Luca Pedata e dal Sous-chef e pasticcere Andrea Mattiello.

In un anno in cui il coronavirus è stato ancora protagonista, spiegare le ali non è stato così semplice. Così, a un anno di distanza, il locale ha aperto le porte alla stampa, pronto a vivere una nuova stagione e a proporre innovative esperienze.

Un unico spazio, molteplici esperienze

La villa è circondata da palazzine moderne, costruite negli anni Novanta: qui ci sono le camere e le suite dell’Hotel Excel Naviglio Milano, un boutique hotel che fa capo a Dino Scaggiante e Valentina Derencin, proprietari anche del ristorante Carlo al Naviglio. Albergo e ristorante si uniscono, quindi, per offrire un’esperienza a 360 gradi agli ospiti che soggiornano, ma anche a tutti i milanesi che vogliono vivere un momento magico in un’atmosfera ovattata.

L’offerta di Carlo al Naviglio, infatti, è variegata. Parte al mattino con la “colazione all’italiana”, che si può assaporare nel giardino estero: i prodotti sono tutti preparati in cucina e non c’è nulla di confezionato; prosegue con un brunch e si conclude con il pranzo. Il pomeriggio riparte con l’aperitivo. All’interno della villa, infatti, un’area è completamente dedicata alla mixology; i cocktail, che prevedono almeno un ingrediente preparato in cucina, accompagnano la proposta snack, di cui fa parte anche l’ormai celebre pizza di Carlo Cracco. E chi vuole, può anche fermarsi a cena.

La proposta gastronomica ha diverse anime, proprio come la villa in cui si può degustare. Carlo al Naviglio, infatti, è l’insieme di più aree indipendenti tra loro: c’è un’area riservata che può essere prenotata per una cena romantica, una struttura esterna ideale per feste private o eventi, il dehors per i pranzi e le cene, una sala interna dedicata alle serate jazz.


Oggi più che mai l’ospitalità deve essere pensata a 360 gradi – dichiara Dino Scaggiante, Proprietario Excels Hotels e Carlo al Naviglio –. Per cui partiamo dal cliente che viene a Milano e si ferma a dormire, pranzare o cenare e vogliamo rivolgerci a tutti coloro che vogliono vivere un’esperienza diversa, bella, intensa, capace di regalargli un’emozione”.

Urban nature, la nuova proposta

Nel periodo estivo l’offerta di Carlo al Naviglio si completerà con una nuova proposta: Urban Nature. L’idea parte dalla volontà di sfruttare l’atmosfera campestre che si vive all’esterno del ristorante, pur essendo nel centro di Milano, per riconnettersi con la natura e creare un connubio con la buona cucina.

L’esperienza Urban Natur prevede la possibilità di prenotare una seduta di mindfulness e un corso di terrarium (per imparare a “piantare” piante in un contenitore di vetro trasparente) per poi unirci anche la buona cucina: dalla colazione, al pranzo alla cena, passando per l’aperitivo.

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