L’Ispettorato del Lavoro: la degustazione dei vini è un lavoro intellettuale

La risposta al quesito posto per conto di Assoenologi e Valoritalia. Luca Gardini, miglior critico al mondo di vini italiani: “Mai far prevalere il gusto personale”
L’Ispettorato del Lavoro: la degustazione dei vini è un lavoro intellettuale

Un ruolo delicato, quello del degustatore di vini, perché dal suo giudizio può dipendere il successo commerciale di un prodotto che è il frutto della terra e del lavoro dell’uomo. Ora questa professione ha avuto il riconoscimento di lavoro intellettuale. A deciderlo è stato l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, rispondendo a un quesito di Assoenologi e Valoritalia.

Professionisti riconosciuti e accreditati

La novità è emersa durante l’annuale convegno di Assoenologi che si è svolto a Verona il 26 marzo. Il quesito è stato posto dall’avvocato Mario Antonini di Roma per conto di Assoenologi, l’organismo che rappresenta gli enologi e gli enotecnici italiani, e Valoritalia, società leader nella certificazione dei vini a denominazione di origine. Nel convegno è stata evidenziata la funzione di garanzia per i consumatori esercitata dai degustatori, i quali valutano che ogni singola partita di vino destinata al mercato possegga o meno gli standard di qualità stabiliti dallo specifico disciplinare di produzione; in particolare, quando sono sono chiamati a valutare se un vino abbia o meno i requisiti per fregiarsi di una indicazione di origine. La degustazione effettuata da parte di una commissione formata da professionisti riconosciuti e accreditati è infatti l’ultima di una serie di verifiche prima di accertare se un vino possa diventare doc o docg.

Semplificazione delle procedure

Il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, ha affermato: “L’ispettorato Nazionale del Lavoro ha riconosciuto formalmente ciò che nel nostro settore è noto da sempre, ossia che la degustazione professionale dei vini è un lavoro che richiede esperienza, preparazione e competenze molto elevate. Tutti i grandi vini nascono e si affermano con il contributo di questi professionisti, nella grande maggioranza dei casi rappresentati da enologi ed enotecnici”. 

Giuseppe Liberatore, direttore generale di Valoritalia, ha aggiunto: “La decisione dell’Ispettorato è una buona notizia per due validi motivi: il primo è che abbiamo ottenuto dallo Stato una semplificazione delle procedure, risultato niente affatto scontato; la seconda è che viene riconosciuta la professionalità dei nostri collaboratori e del nostro modo di lavorare”.

Gardini: rispetto per i produttori

Come si forma un degustatore professionista? Luca Gardini, detto ‘The wine killer‘, è il sommelier italiano più conosciuto a livello internazionale, miglior sommelier al mondo nel 2010 e recentemente nominato miglior critico al mondo di vini italiani alla The Best Wine Critic of the World Competition.

I corsi di formazione sono un passaggio importante, anche se ci sono fin troppe associazioni che li organizzano e alla fine non ci si capisce molto… Ma guai a pensare che aver ultimato un percorso ti dia la possibilità di esprimere giudizi con leggerezza! C’è poi molta gente che ‘stronca’ i vini per attrarre attenzione e fare notizia. E questo, innanzitutto, non è rispettoso verso chi lavora in vigna e in cantina” afferma Gardini. Il quale aggiunge che: “Sicuramente il riconoscimento di lavoro intellettuale è importante, perché alla base della professione c’è tanto studio e tanta ricerca. Ma poi c’è anche il talento. E c’è il rigore del degustatore, il suo istinto, la sua esperienza che aumenta corso nel tempo. Ed è fondamentale il rispetto per la qualità dei vini e per il territorio che li esprime. Il gusto personale è una componente importante ma non deve emergere nel giudizio, perché un vino di qualità e che rappresenta suo territorio di appartenenza deve essere premiato anche se non piace a chi lo degusta”.

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