Il futuro del vending? Ecologia, digitale e riforma delle concessioni

Durante gli stati generali 2021, il presidente di Confida Massimo Trapletti ha fatto il punto della situazione del settore e ha lanciato quattro proposte per superare la crisi
Il futuro del vending? Ecologia, digitale e riforma delle concessioni

I numeri non ingannano. Anche se nel 2021 il vending ha mostrato segnali di ripresa, con una crescita delle consumazioni tra gennaio e agosto del 9,21% rispetto al 2020, il raffronto con il 2019 rimane molto negativo: -15,17%. È quanto emerso durante gli Stati Generali del Vending 2021, appuntamento annuale con la filiera della distribuzione automatica, che si è svolto nella sede di Confcommercio, a Roma.

QUATTRO PROPOSTE PER IL RILANCIO

Massimo Trapletti, presidente di Confida, l’unica associazione italiana di categoria che rappresenta i diversi comparti merceologici dell’intera filiera del vending, ha colto l’occasione dell’incontro per portare all’attenzione delle istituzioni quattro proposte per rilanciare il settore. Prima di tutto, sostenere le imprese del settore nella transizione ecologica. “A oggi, la strategia è basata solo sui divieti, come quello della plastica monouso, ma per accompagnare le aziende nel cammino verso la sostenibilità occorrono incentivi e i 150 milioni di euro previsti nella Finanziaria 2022 sono del tutto insufficienti“, ha sottolineato Trapletti.

Inoltre, e questa è la seconda proposta, occorre sostenere le imprese nella transizione digitale, favorendo un sistema di rottamazione dei distributori automatici che rilanci le tecnologie made in Italy del settore. 

Confida chiede anche di rivedere la proposta sui Criteri Ambientali Minimi (Cam), ossia le linee guida per il Green Procurement, in via di definizione presso il ministero per la Transizione ecologica. “Se così applicati” – ha spiegato Trapletti – “stravolgerebbero tutti gli aspetti principali della distribuzione automatica nella Pubblica amministrazione, che rappresenta il 18% del fatturato del settore“.

RIFORMARE LE CONCESSIONI PUBBLICHE

Infine, il presidente Confida ha richiesto che nel contesto della riforma del Codice appalti siano riformate le concessioni pubbliche, i cui canoni, arrivati al 60-70% del costo dell’intera concessione, rendono spesso i bandi antieconomici.

Il settore della distribuzione automatica” – ha concluso Trapletti – “ha risentito in maniera significativa delle restrizioni. I principali indicatori mostrano che il peggio è passato ma il settore non è ancora tornato ai livelli pre-covid. Attraverso queste quattro proposte invitiamo il governo a continuare a dialogare con la filiera per aiutarla a uscire definitivamente dalla crisi economica legata alla pandemia e a far tornare a crescere un settore che è leader a livello internazionale“.

© Riproduzione riservata