Corona raggiunge il “net zero plastic footprint”

La birra messicana, di proprietà di AB InBev, è il primo brand di beverage al mondo a ottenere questo traguardo
Corona raggiunge il “net zero plastic footprint”

“Net zero plastic footprint” o, per meglio dire all’italiana, “impronta di plastica pari a zero”. È questo l’importante obiettivo raggiunto da Corona, brand d’eccellenza di AB InBev, che recupera e ricicla più plastica dall’ambiente di quanta ne rilasci nel mondo. Un traguardo che la famosa birra messicana ha ottenuto dopo un’ampia valutazione delle iniziative del brand rispetto alle 3RI Corporate Plastic Stewardship Guidelines di South Pole, leader provider per soluzioni legate al clima.

Questa valutazione ha misurato l’utilizzo rimanente di plastica di Corona nei suoi prodotti e nei processi logistici di distribuzione. Inoltre, è stato considerato il Verra Plastic Waste Reduction Standard per calcolare l’impatto delle attività di limitazione dei rifiuti di Corona, a cui si aggiunge un importante investimento in un impianto di riciclaggio in Messico. Grazie a questi sforzi, quindi, Corona ora recupera più plastica rispetto alla sua “plastic footprint”.

UN PRIMATO MONDIALE

Corona è il primo marchio di beverage al mondo a raggiungere “l’impronta zero di plastica”. “Come brand nato sulla spiaggia e profondamente connesso con la natura, Corona ha la responsabilità di fare tutto quello che è in suo potere per essere un alleato del nostro ambiente e dei nostri oceani“, dichiara Felipe Ambra, vice presidente del Marketing globale di Corona. “Diventare il primo brand beverage nel mondo con una “net zero plastic footprint” è la più recente tra le   importanti ambizioni di Corona nell’aiutare a proteggere gli oceani e le spiagge di tutto il mondo dall’inquinamento della plastica. Ma non possiamo farlo da soli. Questo è il motivo per il quale Corona ha creato Plastic Reality, un’esperienza di realtà aumentata che permette alle persone di vedere la loro annuale plastic footprint direttamente nella propria casa. Vedere il proprio salotto pieno della plastica accumulata negli anni, servirà ad aprire gli occhi e si spera che ispiri le persone a ridurre il loro uso personale di plastica e il suo conseguente impatto sull’ambiente“.

È importante sottolineare che chi parteciperà al progetto Plastic Reality, dopo aver risposto ad alcune domande sui propri consumi abituali, avrà una stima della propria plastic footprint annuale. Questo dato fondamentale verrà poi visualizzato dall’utente attraverso pezzi di plastica colorata in realtà aumentata (Ar) che galleggeranno nella stanza in cui si trova l’utente, come se fosse il mare che bagna la riva. Si aprirà poi un portale virtuale verso una spiaggia paradisiaca, ma inquinata che mostra da una parte come la plastica invade la natura e dall’altra incoraggia l’utente ad agire nel modo corretto per ridurre la propria plastic footprint. 

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