Metro Italia e Apci, grido d’allarme per la ristorazione

L’insegna leader dei cash & carry e l’Associazione italiana cuochi professionali esprimono preoccupazione per le nuove misure restrittive e chiedono interventi fondamentali da parte delle istituzioni
Metro Italia e Apci, grido d’allarme per la ristorazione

Il nuovo lockdown penalizza ancora una volta il mondo del fuori casa. Metro Italia, leader del settore dei cash & carry, e Apci (Associazione italiana cuochi professionali) esprimono grande preoccupazione per la situazione. “In qualità di partner dei professionisti della ristorazione e dell’ospitalità, noi di Metro Italia vogliamo sensibilizzare le istituzioni sul grave ulteriore impatto che queste misure avranno sul comparto“, ha dichiarato Tanya Kopps, amministratore delegato di Metro Italia. “In questi mesi così duri, la nostra azienda ha supportato i professionisti della ristorazione a sviluppare modalità di business alternative, come asporto e food delivery. Questo però, da solo, non è sufficiente per la sostenibilità del mercato dei consumi fuori casa. Crediamo pertanto che, nel rispetto di tutte le misure di sicurezza necessarie, almeno nelle zone gialle, il servizio al tavolo nei giorni feriali debba essere garantito, in quanto anche servizio di pubblica utilità“.

SOSTENERE E SUPPORTARE IL PERCORSO DI CAMBIAMENTO

Dal canto suo, Sonia Re, direttore generale di Apci, ha sottolineato che l’associazione “lavora da sempre con tutti gli attori della filiera per creare un circolo virtuoso per i nostri associati e per l’intero comparto Horeca. Questi 12 mesi sono stati molto faticosi e hanno visto cuochi e ristoratori adeguarsi alle varie soluzioni proposte, cercando sempre di trovare soluzioni in tutela della clientela. Questo percorso di cambiamento e di rinnovamento non va assolutamente penalizzato, ma anzi va sostenuto e supportato. Per chi ha lavorato con serietà in questi mesi non ci vogliono ulteriori penalizzazioni“.

TRE RICHIESTE FONDAMENTALI ALLE ISTITUZIONI

Metro Italia e Apci, quindi, chiedono alle istituzioni tre interventi fondamentali: 1) riconoscere il ruolo di servizio pubblico che la ristorazione svolge per i lavoratori (pause pranzo, break dal lavoro, ecc.), almeno nei giorni feriali, nelle zone gialle dove i contagi sono meno pressanti; 2) massimizzare i controlli necessari perché non si verifichino assembramenti all’aperto, dove i ristoratori non hanno potere di intervenire; 3) attribuire alla ristorazione il corretto valore economico e sociale in quanto anello cruciale di tutta la filiera agroalimentare nazionale, comparto fondamentale per la sostenibilità del sistema Paese ed espressione del Made in Italy. 

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