Doppio Malto, la crescita passa dal franchising sartoriale

Il marchio di birra artigianale che attualmente conta 21 locali si rivolge sia a chi vuole aprire ex novo che a chi vuole riconvertire il proprio esercizio. E promette 10 nuovi punti vendita nel 2021
Doppio Malto, la crescita passa dal franchising sartoriale

Un’inedita formula di franchising, in versione sartoriale, cucita su misura per chi desidera aprire un locale ex novo o è intenzionato a riconvertire un’attività esistente.

Il progetto è firmato Doppio Malto e punta, per sua stessa ammissione, a dare agli imprenditori la possibilità di aprire “un posto felice”: in questo modo il brand di birra artigianale originario di Erba, ma ormai diffusosi in tutta Italia e che guarda all’Europa intera, ama definire i 21 locali attivi in Italia, cui sono destinati ad aggiungersi 10 nuove aperture nel 2021.

UN MIX TRA ARTIGIANALITÀ E INNOVAZIONE

L’idea di Doppio Malto è quella di offrire un format sempre più flessibile, in grado di adattarsi alle esigenze dettate dai cambiamenti dovuti alla pandemia. Una sorta di mix tra artigianalità e innovazione, ritagliato su un’idea consolidata e confezionato su misura, che sia in grado di funzionate in 250 metri quadrati come in 800. 

Con 21 locali all’attivo e 10 nuovi ristoranti che apriranno le loro porte quest’anno, la nostra è ormai una realtà consolidata“, ha spiegato Giovanni Porcu, CEO di Foodbrand spa, titolare del marchio Doppio Malto. “Nonostante tutto, nel 2020 abbiamo introdotto tante novità, consolidato la nostra presenza in Italia (con quattro nuovi locali aperti nel corso dell’anno) e raggiunto importanti traguardi come la prima apertura all’estero, in Francia. Anche nel 2021 vogliamo rimanere al fianco dei nostri clienti ampliando l’offerta e per farlo abbiamo scelto di aprirci a nuovi partner, dando la possibilità agli imprenditori di dare vita a un locale nella propria città, adattandosi alle esigenze di ciascuno di loro e al territorio“.

L’idea di un franchising sartoriale nasce come una prima risposta alla crisi“, ha aggiunto Porcu, “mettendo a disposizione la nostra esperienza vogliamo permettere ai ristoratori di riconvertire il proprio locale o aprire le porte di un’attività nuova a chi si affaccia per la prima volta in questo mondo per investire e mettersi in gioco, magari provenendo da contesti manageriali non necessariamente già legati alla ristorazione. Il tutto senza dover affrontare da soli passi importanti e spesso complicati come la ricerca della location, la progettazione del locale e la formazione teorica e operativa dello staff”.

UN GIRO D’AFFARI SUPERIORE AI 26 MILIARDI

Secondo il rapporto Assofranchising 2020, l’affiliazione commerciale vanta in Italia un giro d’affari di oltre 26 miliardi di euro, in crescita del +4,4% rispetto al 2018. Quella del franchising è tuttora per molti imprenditori una modalità per mettersi in proprio riducendo i rischi e razionalizzando gli investimenti, grazie all’appoggio a marchi solidi e strutturati.

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