Foodservice keywords: Z come Generazione Z

Inserita tra i Millennials e la Generazione Alpha, può essere un target interessante per il foodservice di oggi, ma anche e soprattutto per quello di domani. Ecco come prepararsi al meglio
Foodservice keywords: Z come Generazione Z

La generazione Z è quella successiva ai Millennials, ovvero generalmente composta da coloro che sono nati dalla seconda metà degli Anni 90 fino al 2010 circa. Spesso chiamati anche con nomi diversi, come iGen, Post Millennials, Zoomers, Plurals, si contraddistinguono per uno stretto se non imprescindibile rapporto con la tecnologia. Essi, infatti, sono i primi a non aver vissuto in un mondo senza tecnologia, senza la distinzione tra online e offline.

La GenZ è quella che ha un’assoluta familiarità con i dispositivi touch, con le ricerche online, con i social. Ma non solo. Media e studiosi li descrivono anche come aperti e multiculturali, responsabili e determinati, disposti a considerare scelte legate all’istruzione e alla carriera in ottica globale, attenti lettori di recensioni e pareri online. Sono coloro che, in base all’età attuale, scelgono già quale ristorante frequentare, ma anche coloro che sceglieranno i ristoranti di domani. E allora viene da chiedersi, come può il foodservice intercettare questo profilo e prepararsi ad essere pronto per i consumatori di domani?

Ecco alcune suggerimenti pratici che ne derivano:

  • Pensare oggi all’impresa o esercizio commerciale che si vuole essere domani: se la Generazione Z sembra essere particolarmente colpita da imprese attente a valori e messaggi positivi, con una buona dose di altruismo e un’alta propensione alla sostenibilità legata all’ambiente, ecco che ristoranti in grado di implementare già da subito questa serie di cambiamenti saranno quelli favoriti. Mi viene da pensare, per esempio, a Gesto-Fai il Tuo, insegna green attenta a minimizzare gli sprechi, prediligere ingredienti da produttori locali, che condividono valori etici e sostenibili.
  • Iniziare a sperimentare anche in cucina: la sperimentazione passa sia dal menu, che può essere ispirato a cucine internazionali, creative, trasformate in ottica gourmet, sia dall’utilizzo della tecnologia. La possibilità di attirare la GenZ si concretizza in nuove sperimentazioni. A questo proposito possiamo citare lo chef multistellato Enrico Bartolini, che con il suo “BE Contemporary Classic“, si pone l’obiettivo di rinnovare la tradizione in chiave contemporanea. Oppure pensiamo al ristorante stellato Contraste di Milano, che vuole rompere gli schemi facendo vivere al cliente un’esperienza inattesa, partendo dall’accoglienza fino al momento dell’assaggio, in un gioco originale fatto di forme, nomi evocativi, ascolto del cliente.
  • Creare un ambiente in grado di accogliere con elevata personalizzazione: il fast casual con le sue atmosfere rilassate ma ospitali è sicuramente ben allineato con i gusti della GenZ. Se poi ci si aggiunge anche la personalizzazione in termini di orari, tempi e modalità di fruizione il gioco è fatto. 

Occorre pensare oggi a come intercettare i clienti di domani, che siano quelli della Generazione Z o coloro che ne seguiranno. Esiste già una Generazione Alpha, ovvero quella successiva alla Z. Per poter ricominciare idealmente e ciclicamente dalla lettera A con un nuovo dizionario di Food Service keywords. 

di Guia Beatrice Pirotti

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