Le 5 richieste di Confida al Governo

Cassa integrazione in deroga giornaliera, inserimento del vending nei ristori, credito d’imposta del 70% dell’importo dei canoni concessori 2020-21, contributi a fondo perduto per investimenti in innovazione e sostenibilità e riduzione dell’Iva dal 10% al 4% nel 2021. Queste le richieste del Presidente Massimo Trapletti
Le 5 richieste di Confida al Governo

Un settore sull’orlo del baratro che cerca di trovare strumenti e aiuti per ripartire. Il vending è certamente un fiore all’occhiello dell’Italia, con circa 800mila distributori automatici presenti sul territorio, record in Europa, 3mila aziende e 30mila addetti. Durante l’assemblea annuale di Confida, l’associazione italiana del settore, si sono affrontate le tematiche più scottanti e d’attualità legate alla difficile situazione. Il primo dato emerso è che il comparto è arrivato a perdere, ad aprile, anche il 70% del fatturato e, dopo una breve ripresa, a partire da ottobre sta di nuovo crollando a picco. A pesare sulle condizioni del settore è il forte calo delle consumazioni, ovvero -33,79% la perdita progressiva dei primi sei mesi, con stime ancora più gravi per il periodo della prima ondata di Covid-19 nei luoghi dove il vending è più forte e la mancanza di aiuti dallo Stato che non ha incluso il settore nel Decreto Ristori Bis. Uno scenario illustrato, con amarezza, dal Presidente di Confida Massimo Trapletti: «I DPCM emanati da ottobre in poi non vietano l’operatività delle vending machine. Tuttavia, introducono lo smart working per la Pubblica Amministrazione e gli uffici privati, la didattica a distanza per scuole e università, vietano le visite dei parenti negli ospedali e nelle strutture sanitarie, ecc. Così facendo, i distributori automatici, anche se accesi, non vengono utilizzati perché non c’è il passaggio dei consumatori. Il risultato è perdite ingenti per i gestori del servizio».

A questa situazione già drammatica si aggiungono una serie di ulteriori “ostacoli” derivanti dalla normativa, come, per esempio, i canoni concessori e demaniali che le imprese devono pagare per installare i distributori automatici nel settore pubblico (anche se le macchine sono ferme).

Per tutti questi motivi, Trapletti ha chiesto al Governo 5 interventi immediati per il vending: cassa integrazione in deroga giornaliera, inserimento del vending nei ristori, credito d’imposta del 70% dell’importo dei canoni concessori 2020-21, contributi a fondo perduto per investimenti in innovazione e sostenibilità e riduzione dell’Iva dal 10% al 4% nel 2021. «Senza queste misure la situazione già critica del comparto della distribuzione automatica si aggraverebbe ancor di più» ha dichiarato Trapletti.

LE 5 RICHIESTE DI CONFIDA

  1. Cassa integrazione in deroga giornaliera
  2. Inserimento del vending nei ristori
  3. Credito d’imposta del 70% dell’importo dei canoni concessori 2020-21
  4. Contributi a fondo perduto per investimenti in innovazione e sostenibilità
  5. Riduzione dell’Iva dal 10% al 4% nel 2021
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