Gūd si iscrive in Bocconi e rilegge l’idea di mensa

L’insegna apre all’interno dell’ateneo, con l’aspirazione di coinvolgere in futuro anche altre università e grossi edifici lavorativi. L’idea: sostituirsi alla mensa tradizionale con una proposta più contemporanea
Gūd si iscrive in Bocconi e rilegge l’idea di mensa

L’imprenditore milanese di locali, Ugo Fava, lo scorso anno ha deciso di riunire alcuni suoi locali sotto un unico brand: Gūd, nome facile da memorizzare (meno da scrivere con quella ‘ū’ sconosciuta a molte tastiere di computer, ndr). Un format easy fooding, aperto dalla colazione fino a tarda cena. Per il momento l’insegna brilla solo a Milano e dallo scorso agosto ai cinque punti vendita esistenti se n’è aggiunto un sesto che sancisce l’ingresso della catena in Università. Parliamo di uno dei templi accademici italiani, vale a dire l’Università Bocconi. Il prestigioso ateneo ha quindi deciso di accogliere al suo interno un concept moderno, accogliente e rilassante. Pensato a prova di studente: colazione prima di entrare in classe, spuntino a mezzogiorno in attesa di riprendere i corsi, ma anche aperitivo di fine giornata e magari una cena al volo prima di rincasare. Il layout, in linea con quanto detto, è pensato nell’ottica di favorire la socializzazione tra gli studenti, come conferma la presenza di lunghi tavoli e da divani dove lasciarsi sprofondare. Completano l’arredamento, due tavole da ping-pong posizionate all’esterno del locale, dove i manager del futuro possono darsi appuntamento e affrontarsi a viso aperto dando vita a sfide competitive. Complessivamente parliamo di una superficie di 500 metri quadri all’interno, a cui si aggiunge il dehor che somma altri 400 metri quadri al locale. Posti a sedere: normalmente circa 500, molto meno della metà in questa fase di distanziamento sociale e divieto di assembramento.

Il menu proposto verte sempre sui due piatti di punta che caratterizzano Gūd, ovvero le focacce farcite ideate dallo chef stellato Stefano Cerveni (che già sappiamo capitanare la cucina del ristorante della Terrazza Triennale, sempre di proprietà di Fava), realizzate con un impasto speciale a base di farina bio e con lunga lievitazione, e i bowl di riso rivisti in chiave italiana seguendo le tecniche culinarie del chirashi giapponese.

Scatta automatica la domanda: dopo la Bocconi, il format che Fava ha creato insieme allo stesso Cerveni e al terzo socio Marco Giorgi, potrebbe iscriversi anche in altri atenei? ‘’Se funziona in Bocconi, potrebbe benissimo essere replicato in altre strutture universitarie milanesi, così come all’interno di grossi edifici lavorativi – risponde Ugo Fava –. Il nostro è un format che si propone come alternative alle tradizionali mense, proponendo una soluzione più contemporanea, accogliente, colorate e maggiormente concentrato su un genere di alimentazione all’insegna dell’healthy food’’.

Nel frattempo, il marchio Gūd già si proietta sulle prossime tappe della sua espansione già preventivate e in fase di studio avanzato. A Milano è attesa una nuova inaugurazione il prossimo anno, che porterà l’insegna a esordire nel centro storico della città, mentre un duplice progetto sempre nel 2021 è attualmente al vaglio dei tre soci e, questa volta, butta lo sguardo al di là dei confini meneghini. E nazionali. ‘’Stiamo valutando la possibilità di aprire un punto vendita a Roma, mentre all’estero l’ipotesi di approdo potrebbe riguardare Londra – confida Fava al nostro sito –. Sono operazioni che dovrebbero concretizzarsi nell’arco del prossimo anno, ma solo a condizione che la situazione sul mercato torni a normalizzarsi, perché in questo momento l’allerta Covid rende ogni progetto futuro più fragile’’.

© Riproduzione riservata