NYC conferma il “Delivery Fee Cap” al 20%. E l’Italia?

La città di New York approva l’estensione del “Delivery Fee Cap” fino a 90 giorni dopo la piena ripresa delle attività del ristorante
NYC conferma il “Delivery Fee Cap” al 20%. E l’Italia?

Un provvedimento esemplare. Non potrebbe definirsi altrimenti l’iniziativa della Delivery Fee Cap intrapresa nel mese di maggio dalla città di New York a sostegno dei ristoranti della città. Che è stata estesa giusto nei giorni scorsi.

1.200 BUONI MOTIVI

Con 1.200 ristoranti chiusi causa Covid, e molti altri tristemente attesi nei prossimi mesi, la città di New York ha deciso di estendere il cosiddetto “Delivery Fee Cap” fino a 3 mesi dopo la piena ripresa delle attività all’interno del ristorante. Il limite è fissato ad una commissione massima del 20% da riconoscere alle piattaforme, di cui il 15% per il servizio di delivery vero e proprio e il restante 5% per attività di marketing.

A titolo di cronaca, è tutt’ora permesso consumare nei tavoli all’aperto mentre non è stato ancora concesso di consumare all’interno. Il provvedimento doveva inizialmente cessare il 18 settembre, ma il protrarsi della pandemia ha portato i vertici della grande mela a estenderlo come sopra esposto.

“Mentre i ristoranti stanno lottando per mantenere le porte aperte e continuare a pagare il personale, le piattaforme di consegna di terze parti hanno registrato un aumento dell’utilizzo. Il loro modello di business continua a prosperare sotto COVID, mentre i ristoranti continuano ad aver bisogno di aiuto “, ha affermato il consigliere della municipalità di New York City Mark Gjonaj in una nota.

LA GRANDE MELA COME ESEMPIO

Se le misure di sicurezza registrate nei ristoranti a stelle e strisce sono anni luce da quelle italiane, il provvedimento adottato dalla “città che non dorme mai” potrebbe invece far scuola in tutto il mondo.

Non è un mistero infatti che le commissioni, anche fino al 35%, richieste dalle piattaforme di delivery siano una vera spina nel fianco per i ristoratori, anche e soprattutto durante questi ultimi mesi di pandemia.

Senza addentrarsi troppo in complicati rompicapo legali, Il caso Uber Eats in Italia dimostra che se le istituzioni, vogliono, possono.

Ça va sans dire.

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