Fase 2: quale sarà la disponibilità economica?

L’indagine di TradeLab: gli italiani sono preoccupati, per la loro situazione economica ma pochi rinunceranno del tutto ai consumi fuori casa

Il futuro del fuori casa dopo l’avvio della fase 2 dipende da una serie di circostanze. A quelle più immediate, come salute e sicurezza, si aggiunge inevitabilmente il tema della condizione economica degli italiani. L’ultima indagine realizzata da TradeLab ha indagato quanto gli italiani siano preoccupati della loro situazione economica e, in particolare, l’impatto che questo avrà sui consumi away from home. Molto dipende da quanto questo genere di consumi sia considerato voluttuario. In passato, i consumi fuori casa hanno dimostrato di avere una domanda poco elastica alla disponibilità di reddito: sarà così anche dopo questa crisi?

Il 39% degli italiani che hanno risposto all’indagine si dichiara ‘molto preoccupato’ rispetto alla situazione economica personale post coronavirus, nonché disposto, o costretto, a rinunciare ai pasti fuori casa. Quattro italiani su 10 sono ‘abbastanza preoccupati’ , ma per il momento non intendono sacrificare i consumi fuori casa, che definiscono uno dei piaceri della vita”. Al momento, 2 italiani su 10 non si ritengono ‘affatto preoccupati’, e non appena possibile torneranno a frequentare locali fuori da casa propria.

AREE GEOGRAFICHE E FASCE D’ETÀ

Maggiore preoccupazione per le proprie future disponibilità di spesa al Sud e Isole, dove quasi 5 intervistati su 10 si dichiarano molto preoccupati e pronti a tagliare anche i propri consumi away from home. Quanto all’età, i più preoccupati sono i quarantenni della generazione X (44%).

Più serenità, su questo fronte, a Milano dove quasi un terzo degli abitanti (30%) dichiara di non sentirsi affatto preoccupato dal punto di vista economico e guarda alla ripartenza e ai futuri consumi con tranquillità.

CONSUMI AWAY FROM HOME: SÌ, MA RISPARMIANDO

In che modo gli Italiani, preoccupati per la propria situazione economica, cercheranno di risparmiare sui consumi fuori casa? Quattro su 10 fra quanti si dicono molto preoccupati per la propria situazione economica futura intendono limitare nella fase 2 soprattutto i pranzi fuori casa, mentre un terzo pensa di limitare in assoluto le uscite fuori casa tout court. Un intervistato su 5 dichiara che limiterà il tradizionale rito della colazione al bar. Un intervistato su 7, infine, dichiara che limiterà in particolare le proprie uscite di tipo sociale, optando quindi per la casa come luogo di incontro e destinando il proprio budget per i consumi fuori casa solo alle occasioni ritenute “necessarie”.

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