#milanononsiferma

Continua l’azione esemplare ed encomiabile dell’“Unione dei Brand della Ristorazione Italiana”, l’associazione temporanea di oltre 100 aziende della ristorazione milanese costituitasi lo scorso 24 febbraio per dare un segnale di presenza e supporto alla città e alle istituzioni, attraverso il video #milanononsiferma
#milanononsiferma

Lo hanno fatto attraverso un video intitolato #milanononsiferma che è diventato immediatamente virale, grazie anche alla condivisione di esponenti di partiti politici antagonisti, che per una volta hanno messo da parte le consuete faide per dare un messaggio di resilienza e incoraggiamento a Milano.

Messa a dura prova dal coronavirus, #milanononsiferma, anzi reagisce e combatte. Abbiamo raggiunto Domingo Iudice, fondatore e direttore creativo dell’agenzia Brainpull che lo ha realizzato, e direttamente coinvolto in quanto player del fuori casa con Pescaria, il primo fish bar di pesce pugliese con due punti vendita anche a Milano. «Non sono né un medico, né uno specialista virologo, capisco e condivido la necessità di adottare determinate misure, ma non nego che alcune disposizioni hanno avuto un significativo imprinting mediatico molto forte con un effetto di terrore che ha bloccato la città. E pensare che solo un paio di mesi fa in Italia c’era il braccio di ferro tra pro e no-vax… L’aver tolto l’ordine di chiusura dei bar e pub dalle 18 alle 9 ha dato un po’ di respiro, ma è chiaro che stiamo subendo una contrazione importante. L’adozione dello smart working da parte delle aziende, la chiusura delle scuole fino al 15 marzo ha creato e continuerà a creare una sofferenza per economie come la nostra che si basano su flussi di cassa».

Domingo Iudice, fondatore di Pescaria

Ma Iudice va avanti, resiliente come gli oltre 100 protagonisti dell’esemplare Unione. E non ci può essere chiusura più calzante dello stesso payoff di Brainpull: “È lavorando in squadra che andrai lontano”. I ristoratori stanno facendo la loro parte, la stampa ha l’obbligo di adottare una comunicazione meno aggressiva e tutti dobbiamo contribuire a sostenere l’economia dei pubblici esercizi.

Facciamo tornare a vivere le nostre città, SENZA PAURA. Torniamo ad animare bar e ristoranti.

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