Domino’s Pizza: la pizza più digitale d’Italia

Domino’s Pizza è “Cuore Italiano e American Way”. Due anime forti unite in una stessa realtà, i cui prodotti sono scelti quotidianamente da tanti milanesi per un break in cui non rinunciare a gusto, possibilità di personalizzazione e “smartness”.

Domino’s pizza è sbarcato in Italia da ormai 4 anni, con una grande ambizione: rivoluzionare il modo tradizionale di pensare alla pizza. L“American Way” che contraddistingue l’anima del brand ha profondamente innovato quello che è uno dei piatti tipici della tradizione italiana, a partire dalle sue varianti fino ad arrivare al modo tutto digitale di ordinarlo e personalizzarlo. 

Senza rischiare di esagerare, si può dire che quella di Domino’s è la pizza del futuro che vive già nel presente, grazie alla instancabile volontà di sperimentazione che caratterizza l’azienda. Ma che sfide, progetti e aspettative attendono Domino’s nei prossimi anni? Ne ho parlato in questa intervista con Alessandro Lazzaroni, CEO di Domino’s Pizza Italia

Alessandro Lazzaroni, CEO Domino's Pizza Italia

Ciao Alessandro! La pizza di Domino’s è arrivata in Italia ormai da 4 anni e da allora ha salvato la cena a tanti milanesi. Attraverso la vostra app è possibile ordinarne una con pochi click. Quanto è digitale la vostra pizza?

La nostra pizza potrebbe essere definita la pizza più digitale in Italia. Può, infatti, essere creata e personalizzata grazie all’app in pochi click. Ma questo non è tutto. Ciascuna pizza, dopo essere stata scelta, può essere seguita attraverso un apposito meccanismo di tracking che permette ai nostri clienti di monitorare ogni fase dell’ordine: dalla preparazione alla consegna, arrivando a conoscere anche il nome del pizzaiolo e del driver. Inoltre, ordinando tramite app, ogni pizza  si “trasforma” in un punto per una pizza futura. Al raggiungimento di 8 punti si ottiene un buono per una pizza digitale che può essere convertito in una pizza vera e propria, da mangiare calda e a casa in meno di 30 minuti!

App Domino's Pizza

“Cuore Italiano e American Way”. Come raccontate questo vostro posizionamento attraverso i canali social e quali sono le principali sfide che avete dovuto affrontare per comunicare chi siete ai vostri fan e follower italiani?

“Cuore italiano, American Way” è la nostra filosofia, raccontata attraverso i canali social (così come attraverso altri mezzi di comunicazione) mediante due personaggi che rappresentano le due anime di Domino’s Pizza. Uno dei due racconta la tradizione e la qualità italiana dei nostri ingredienti, l’artigianalità nella preparazione e nella stesura dell’impasto. L’altro, invece, incarna l’”American Way” cioè la nostra essenza: è la performance, è l’eccellenza del servizio, ma anche l’esclusività delle ricette internazionali. Sui social i fan e i follower sono più attenti ai nuovi trend, quindi il racconto si fa più accattivante e ingaggiante, generando opinioni e commenti – a volte agli estremi tra loro. Ma tutto questo è normale, anzi ci conforta e ci spinge a continuare sulla strada che ci identifica come un player unico sul panorama italiano.

La pizza è uno dei #FoodPorn per eccellenza su Instagram. Quella di Domino’s lo è ancora di più proprio per la sua offerta estremamente “golosa”. Quanto è importante per voi seguire e essere aggiornati sugli ultimi trend social in fatto di cibo per orientare la vostra comunicazione social?

Ovviamente seguiamo con attenzione la scena dei trend del food, anche se ci sforziamo di essere noi stessi attivatori di nuove tendenze. Abbiamo dei prodotti unici e, per questo, non proponiamo mai dei “me too”, ma un’offerta complessiva che ha una sua specifica unicità. Nei prossimi anni ambiamo a diventare sempre più dei trend setter grazie al nostro prodotto, in un mercato come quello della pizza in Italia che sappiamo essere molto sfidante. Abbiamo già dei prodotti iconici come il Pan Pizza e la Pizza Cheeseburger. Questi ultimi, ad esempio, sono pubblicati autonomamente da diversi influencer attraverso i loro account social, senza nessun tipo di sponsorizzazione da parte nostra.

di Francesca Di Cecio


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