Areas Italia, format innovativi per il travel retail

La società del Gruppo Elior, nota in Italia con la ragione sociale MyChef Ristorazione Commerciale, è market leader nel canale aeroportuale con oltre 170 punti vendita. Innovazione e diversificazione si sono rivelate una carta vincente

Leader negli aeroporti italiani e tra i protagonisti nel comparto autostradale, oltre a essere attiva in stazioni ferroviarie, siti a elevata affluenza come fiere, università e centri direzionali, Areas Italia, meglio conosciuta nel nostro paese come MyChef Ristorazione Commerciale, è un punto di riferimento nel panorama nazionale della ristorazione travel. Una realtà solida e dinamica che, per guadagnare posizioni di rilievo in un mercato nel quale operano altri grandi player, ha sempre puntato sulla leva della creatività, distinguendosi per la capacità di ideare, sviluppare e gestire format retail innovativi. Areas, società parte della multinazionale francese Elior Group, è presente in 15 paesi tra Europa e Usa ed è il terzo player mondiale nella ristorazione in concessione. Nel nostro paese, Areas sviluppa un fatturato di 180 milioni di euro, con 2.000 dipendenti e 50 milioni di clienti serviti ogni anno da oltre 170 punti vendita.

NELLA COMUNICAZIONE SPAZIO AI SOCIAL

Quella della comunicazione è una leva che Areas sta utilizzando con crescente attenzione. «Se in passato abbiamo avuto un approccio piuttosto ‘“tradizionale” alla comunicazione – spiega Marco Beretta, Direttore Marketing e Acquisti di Areas Italia – oggi la situazione sta cambiando. Abbiamo completamente rinnovato il sito www.mychef.it, da poche settimane online, e stiamo lavorando molto anche in ambito social, una realtà che era tutta da costruire».

In sostanza, la comunicazione è sempre di più multicanale ovvero in grado d’ingaggiare in anticipo il cliente con strumenti digital per poi fargli terminare l’experience presso il punto vendita con una comunicazione POP e digital signage più attenta ai dettagli dell’offerta e alle caratteristiche del prodotto. La comunicazione digitale è attiva su due fronti, BtoB e BtoC, sia sui siti web che sui canali social.

«Il Gruppo Elior fornisce un frame del sito internet di Areas strutturato allo stesso modo per tutti i paesi che devono arricchirlo di contenuti specifici (http:// https://it.areas.com/ per l’Italia) – prosegue Beretta –, con un look and feel più istituzionale. Il nuovo sito dedicato a MyChef è invece concepito per essere di taglio più BtoC, rivolto all’utente che viaggia, mangia e vuole scoprire e quindi pensato per diventare una vera piattaforma aperta». 

Stessa logica sul fronte social: la parte BtoB è affidata principalmente a Linkedin e ospita tra l’altro mini-interviste a nostri dipendenti con carriere diverse all’interno dell’azienda, mentre Facebook e Instagram sono i canali scelti per la comunicazione BtoC rivolta a food lovers e travellers che possono scoprire tutte le nuove offerte food che proponiamo. A breve è inoltre previsto il roll out di uno strumento digital a brand My Chef in grado di aumentare l’esperienza di acquisto e la fidelizzazione dei nostri clienti.

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FORNITORI E LOGISTICA SEMPRE “SU MISURA”

«Nella scelta dei fornitori siamo molto selettivi e consapevoli di pretendere davvero molto da loro, a cominciare da un requisito imprescindibile: l’etica». Non lascia spazio a dubbi di sorta, nelle parole di Marco Beretta, Direttore Marketing e Acquisti di Areas Italia la filosofia che l’azienda applica nell’approcciare le aziende fornitrici, non importa di quale settore o di quale dimensione. L’altra regola aurea che guida gli acquisti è la netta separazione tra Areas e Elior Ristorazione: non esistono “incroci” di alcun genere, neppure per i grandi approvvigionamenti: commerciale e collettiva devono restare ambiti distinti. «Naturalmente, oltre che ai grandi player ci rivolgiamo ai tanti piccoli fornitori di prodotti del territorio, che non possono mancare in un Paese dalle mille tradizioni locali: penso, per esempio, alla focaccia barese o al maritozzo romano». A sua volta, la logistica è disegnata sulla base della tipologia dei prodotti e con l’obiettivo di non avere mai problemi a scaffale. Una piattaforma in outsourcing, nei pressi di Lodi, gestisce i prodotti A e B (quelli con i maggiori volumi) con contratti, spazi e livelli di servizio dedicati. I grandi fornitori di beverage, che spesso si avvalgono di strutture distributive proprie, vanno in direct shipment. «Gli articoli C, ovvero le referenze che acquistiamo in piccole quantità, sono gestite attraverso un fornitore di Foodservice tradizionale».

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