Si alza il sipario: Starbucks sale sul palcoscenico italiano

Dopo sei lunghi anni di annunci e proclami, la catena americana, scegliendo il format premium Reserve Roastery, ha concretizzato il suo ingresso sul mercato nostrano scegliendo Milano. Città molto cara a Howard Schultz, nonché musa ispiratrice del modello Starbucks

È una struttura davvero imponente quella accuratamente selezionata per l’apertura del primo punto vendita Starbucks in Italia. Milano, Piazza Cordusio, l’eleganza e centralità della zona per una location da 2.300 metri quadri, come se ne vedono poche nel nostro paese, considerando che si parla poi di una caffetteria. Il format è multifunzionale, con la possibilità di assaggiare una varietà molto ampia di caffè preparato in numerose varianti, ma anche pranzare e cenare optando per i prodotti sfornati dalla panetteria Princi inclusa nel progetto. Un cocktail bar completa l’offerta e propone drink miscelati a base di caffè.

Da segnalare che manca nel menu lo storico Frappuccino, essendo questa tipologia bevanda non inserita nel concept Reserve Roastery, quello di fascia premium, più ampio, con offerta vasta, ma anche un posizionamento di prezzo più elevato rispetto a un normale punto vendita Starbucks (ne saranno inaugurati due entro la fine di quest’anno, sempre a Milano). Un normale cappuccino, per rendere l’idea, costa 4,8 euro, mentre un espresso 1,8 euro.

La presentazione della caffetteria di Piazza Cordusio è stata fatta dal patron stesso della catena, Howard Schultz, che si è presentato all’appuntamento di persona anche per rendere omaggio alla città. ‘’Abbiamo atteso sei anni prima di concretizzare questo progetto – ha dichiarato davanti a una folta platea di giornalisti accorsi per l’anteprima –. È proprio in questa città che ho trovato l’ispirazione per creare il nostro modello di caffetteria. Ricordo che nel 1983 mi trovavo a Milano, entrai in un bar e rimasi colpito da come la clientela locale consumava il caffè: in allegria e perfetta convivialità. Tornato a Seattle, mi sono detto: bisogna fare in modo che anche i consumatori americani vivano quell’esperienza’’. E così è stato, anche se soltanto 35 anni dopo il manager americano ha fatto ritorno nel capoluogo lombardo. Il progetto meneghino sarà uno degli ultimi firmati Schultz che ha, infatti, annunciato di volere lasciare la carica di presidente esecutivo. Il suo futuro guarda già verso la politica. Sarà, infatti, uno dei candidati alle prossime primarie del Partito Democratico i cui elettori saranno chiamati a scegliere il loro rappresentante che concorrerà alla Casa Bianca fra due anni.

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