Bibital Brianza, obiettivo multispecializzazione

Diversificazione del portafoglio prodotti con l’inserimento del food. Progetto di distribuzione di Champagne Chaudron e birra Eschenbacher in tutta Italia
Bibital Brianza, obiettivo multispecializzazione

Nel panorama della distribuzione specializzata beverage al fuori casa Bibital Brianza è certamente un nome storico. Creata da Ciro Gasperoni agli inizi del Novecento a Vimercate (MB) come piccola azienda per la produzione di gazzose e la vendita di ghiaccio e birre, si è sviluppata nel corso dei decenni, ampliando l’offerta e i servizi, e oggi è una delle più importanti realtà del mondo dei grossisti bevande, operando in Brianza, Milano e hinterland e province di Varese, Como, Lecco e Bergamo.

Al timone dell’azienda ci sono i fratelli Gianni e Raffaella Gasperoni, rispettivamente Responsabile Marketing e Logistica e Responsabile Commerciale, pronipoti del fondatore, affiancati dal padre Ciro, che a 85 anni è ancora una presenza assidua in azienda per la sua passione e la sua esperienza. Bibital Brianza sta affrontando le sfide di un mercato, quello del fuori casa, sempre più diversificato e in costante evoluzione e che richiede ai grossisti, come sottolinea Gianni Gasperoni, «la multispecializzazione».

È questo, quindi, il fattore decisivo per competere sul mercato?
Sì, oggi gli operatori del fuori casa richiedono che il grossista sia multispecializzato, ovvero proponga una gamma di prodotti diversificati: in questo modo possono gestire in maniera più efficiente le loro politiche di acquisto, concentrando i rapporti su pochi fornitori fidati. Perciò, Bibital Brianza, che ha il suo core business nel beverage, ha ampliato l’offerta con referenze food, soprattutto nel segmento delle conserve, dei condimenti e delle specialità alimentari, grazie all’accordo commerciale stipulato con Demetra, azienda che propone linee di prodotto dedicate al fuori casa. A breve e medio termine allargheremo ulteriormente la nostra offerta anche a prodotti, quali, per esempio, il caffè, le conserve rosse e il settore non food, soprattutto detergenti e detersivi, indispensabili nell’attività di bar e ristoranti.

A oggi, comunque, il beverage rimane la maggiore fonte di fatturato?
Sì, in particolare vino, birra e acqua minerale coprono circa il 40% del nostro giro d’affari. A seguire, come importanza, ci sono gli spirits e le bibite. Vorrei sottolineare, inoltre, che Bibital Brianza è anche importatore esclusivo dello Champagne Chaudron, proveniente da una storica Cantina situata sulla collina di Reims, e delle birre Eschenbacher, prodotte dall’omonimo birrificio artigianale tedesco, nato nel 1750. Sono due prodotti che ci stanno dando grandi soddisfazioni: grazie alla loro eccellenza qualitativa sono molto apprezzati dai nostri clienti.

Si tratta di prodotti distribuiti sono nelle zone in cui operate?
Al momento sì, ma abbiamo intenzione di ampliare la distribuzione su tutto il territorio nazionale attraverso agenti plurimandatari. È un progetto importante a cui stiamo lavorando e che a breve/medio termine avvieremo.

Di quante referenze è composto il vostro portafoglio prodotti?
Nel complesso, 1.800 referenze.

Quanti sono i locali serviti e di quale tipologia prevalente?
Circa 700, prevalentemente bar diurni, ristoranti e pizzerie.

Com’è organizzata la vostra rete vendita e distributiva e quali sono i plus del vostro servizio di consegna?
Il Responsabile Commerciale è mia sorella Raffaella, che gestisce 1 capoarea e 8 agenti. Per quanto riguarda i plus del nostro servizio, consegniamo la merce a 24 ore dall’ordine con furgoni di proprietà e con autisti che sono nostri dipendenti. Quest’ultimo è un fattore fondamentaleper l’efficienza e la regolarità del servizio: siamo sicuri che la consegna viene effettuata con meticolosità e secondo le esigenze dei nostri clienti.

Avete un magazzino di vostra proprietà?
Sì: ha una superficie coperta di circa 1.800 metri quadrati e altrettanti di superficie all’aperto. Stiamo però cercando una nuova sede per gli uffici e il magazzino alla periferia di Vimercate: necessitiamo, infatti, di un maggiore spazio per lo stoccaggio della merce e per gli uffici, soprattutto perché abbiamo intenzione di creare uno spazio per le attività di formazione e gli eventi dove ospitare fornitori e clienti.

A proposito di formazione, quale ruolo ricopre nelle vostre strategie?
È fondamentale. Proprio per questo motivo abbiamo necessità di creare uno spazio interno all’azienda ad hoc per questo scopo. Attualmente, la formazione è basata soprattutto su eventi di degustazione e corsi di sommelier e spillatura della birra, che hanno l’obiettivo di far conoscere ai nostri clienti dell’Horeca le caratteristiche dei prodotti e le loro modalità di servizio e consumo. Per quanto riguarda i nostri agenti, organizziamo educational direttamente dai nostri fornitori in modo da fargli conoscere in profondità i prodotti che vanno a proporre agli operatori del fuori casa.

Ha parlato di fornitori: quali sono le basi su cui sviluppate gli accordi con l’industria?
Bibital Brianza è stata tra i fondatori del consorzio Beverage Network, attraverso il quale vengono stipulati gli accordi con le aziende più importanti a livello nazionale che poi vengono trasferiti ai soci. A livello locale c’è ampia autonomia di firmare accordi commerciali con produttori presenti sul territorio o anche svolgere iniziative e attività promozionali con le realtà produttive più grandi.

Quanto è importante oggi il ruolo dei consorzi?
Per le centinaia di realtà dell’ingrosso bevande rappresentano un punto di riferimento fondamentale per il successo delle loro attività commerciali. Oltre, come ho sottolineato prima, a sviluppare i rapporti con le industrie della produzione, i consorzi svolgono anche attività di consulenza sulle problematiche che riguardano la vendita e la gestione finanziaria. Sono quindi, insostituibili, per le piccole e medie realtà del nostro settore. Aggiungo che, come Beverage Network abbiamo in cantiere un progetto di e-commerce che permetterà di potenziare l’attività di vendita per tutti i soci. Anche attraverso questo tipo di iniziative si conferma il ruolo rilevante dei consorzi.

Parliamo del problema dei mancati o ritardati pagamenti: l’articolo 62 ha risolto qualcosa?
Direi di no, anzi ha peggiorato la situazione delle società di distribuzione. L’industria, infatti, lo ha immediatamente applicato con rigore e quindi esige i pagamenti nei termini pattuiti, mentre noi grossisti ci troviamo sempre di fronte a situazioni di pagamenti ritardati o mancati. Il panorama non è quindi positivo, per cui da questo punto di vista la situazione è lungi dall’essere fluida. E non è semplice trovare soluzioni adeguate, se non costruire rapporti saldi con i clienti nell’ottica di una reciproca fiducia.

Un’ultima domanda: quali sono i trend più interessanti che ha notato nel fuori casa?
Vorrei segnalare una tendenza che riguarda il mondo della birra: la crescita della richiesta dei fusti da 10 litri, più facili da maneggiare e da “far ruotare” in termini di vendita. Il motivo? Oggi i consumi di birra sono altalenanti e, spesso, dipendono dall’andamento della stagione estiva. Un fusto da 30 litri, che peraltro è molto pesante da spostare, una volta aperto, può durare al massimo tre giorni, poi la birra perde le sue caratteristiche organolettiche. Per gli operatori esiste, quindi, il rischio concreto che debbano sprecare una parte della bevanda, con una conseguente perdita economica. Con il fusto da 10 litri questo non succede. Parlando sempre di birra, è in forte aumento la domanda di fusti keykeg, realizzati in Pet: sono leggeri, facili da spostare e impilare. Nel campo della mixability, il trend più rilevante è quello legato alla rinascita del gin, le cui vendite sono aumentate rapidamente, trascinando anche altre bevande, come, per esempio, le acque toniche.

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