Massimo Trapletti a convegno sul vending. Sfide, innovazione e consumi. Macchinette automatiche in primo piano.

Vending, consumi in calo ma innovazione e fiducia restano forti

Agli Stati Generali di CONFIDA emerge il potenziale del settore tra sfide normative e nuove abitudini di consumo
Massimo Trapletti a convegno sul vending. Sfide, innovazione e consumi. Macchinette automatiche in primo piano.

Il settore della distribuzione automatica attraversa una fase di rallentamento, ma resta strategico per il fuoricasa e per la trasformazione digitale del food service.
Secondo i dati presentati da CONFIDA, nei primi sette mesi del 2025 le consumazioni sono diminuite del 4,6%, dopo la crescita post-pandemia registrata tra il 2021 e il 2023.
Tuttavia, per il 79% degli italiani il vending è comodo e veloce, e il 64% lo considera un comparto innovativo, segno di un potenziale ancora da valorizzare.

TRA TRANSIZIONE 5.0 E NUOVE REGOLE EUROPEE

Durante gli Stati Generali del Vending a Roma, alla presenza di oltre 200 imprenditori, il Presidente Massimo Trapletti ha sottolineato le difficoltà del comparto nell’accedere ai benefici del Piano Transizione 5.0: “Il calo delle consumazioni della distribuzione automatica ha portato, come conseguenza, anche ad una riduzione del 28% nei primi sei mesi del 2025 della vendita di vending machine nuove: una produzione di eccellenza del made in Italy, che vive anche una crescente concorrenza di produttori asiatici le cui vending machine, talvolta, non rispettano le normative europee oppure provengono da Paesi in cui la manodopera è sottopagata e poco tutelata. Per questo il Piano Transizione 5.0 era un provvedimento molto atteso dalle aziende del settore, che tuttavia non si è potuto utilizzare per le difficoltà applicative. Auspichiamo pertanto che la revisione contenuta nella Legge di Bilancio renda più agevole l’accesso al beneficio per le nostre imprese”.

Le aziende del settore chiedono una revisione normativa che renda più semplice usufruire degli incentivi per sostenere innovazione e digitalizzazione, in particolare in vista delle sfide legate al Regolamento europeo sugli imballaggi (PPWR). L’introduzione di nuovi obblighi di riuso e deposito cauzionale, infatti, rischia di penalizzare gli investimenti già realizzati con il progetto RiVending, oggi diffuso in oltre 2.500 aziende con 16.000 cestini dedicati al riciclo della plastica.

UN COMPARTO CHE VA VALORIZZATO

Il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha evidenziato: “l settore della distribuzione automatica include circa 30.000 addetti, per un totale di 3.000 imprese. Un numero decisamente sufficiente per prendere in considerazione di elaborare un protocollo dedicato al mondo del vending che integri il nostro principale contratto collettivo nazionale al prossimo rinnovo, dando al settore le specifiche necessarie a valorizzare le proprie qualità”.

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