Retail e ristorazione non si fermano: 5.580 aperture in programma entro fine 2025

Confermati i piani di sviluppo delle insegne. Focus su occupazione, digitalizzazione e intelligenza artificiale al Retail Summit 2025 di Confimprese
Retail e ristorazione non si fermano: 5.580 aperture in programma entro fine 2025

Nonostante il contesto geopolitico incerto, il settore retail italiano tiene il passo e conferma i piani di crescita tracciati a inizio anno. Secondo i dati presentati al Retail Summit 2025, promosso da Confimprese insieme a Jakala e The Innovation Group a Baveno, sono 5.580 le nuove aperture previste entro dicembre, con una ricaduta occupazionale stimata in oltre 33.000 nuovi posti di lavoro. Un segnale importante di resilienza, soprattutto se si considera che il dato è in linea con quello del 2024 e significativamente superiore rispetto al triennio precedente. Il comparto della ristorazione gioca un ruolo centrale con 1.278 aperture previste, a fronte delle 2.282 del segmento abbigliamento-accessori e delle 2.020 dell’altro retail (casa, elettronica, telefonia, cura persona).

“Le aziende retail – osserva Mario Resca, Presidente Confimprese risentono in maniera minore del disorientamento in atto, in un decennio in cui abbiamo dovuto già fare i conti con diverse vulnerabilità, dalla pandemia alla crisi energetica, al ritorno dell’inflazione, ai conflitti alle porte dell’Europa. Ritengo che i dati emersi si mantengano in linea con il 2024 e non mostrino cali evidenti. Anche il Governo, tuttavia, deve fare la sua parte a cominciare dall’abbattimento del cuneo fiscale a incentivi per assumere la manodopera, anche a chiamata in un settore labour intensive come il retail, al contenimento del costo dell’energia che è altissimo per la ristorazione”.

I dati del semestre e l’andamento dei consumi

La prima metà dell’anno ha mostrato segnali contrastanti. I consumi restano deboli, con un calo del -2% nei primi quattro mesi rispetto allo stesso periodo del 2024, pur in miglioramento rispetto al -3% registrato nel primo trimestre. Solo nel mese di maggio si è sfiorato il pareggio, con un -0,2%. A sostenere l’equilibrio complessivo del mercato è stata in particolare la crescita della ristorazione, settore che conferma il suo ruolo di traino anche in fase di recupero. Sul fronte del sentiment, le aziende si dividono equamente: il 33% prevede una crescita del fatturato, il 33% una tenuta stabile, mentre il restante 33% si dichiara in difficoltà, in buona parte a causa della riduzione del potere d’acquisto delle famiglie e della conseguente erosione dei margini.

La spinta della trasformazione digitale

Accanto ai temi economici e occupazionali, al centro del Summit è emersa con forza anche la questione della trasformazione digitale, considerata un pilastro strategico per il futuro del settore.“In un contesto in continua evoluzione, i retailer che riescono a tenere in equilibrio due forze solo in apparenza opposte, efficienza ed engagement, sono quelli che stanno costruendo la loro crescita futura – afferma Marco Di Dio Roccazzella, Managing director and global retail & consumer leader Jakala –. Oggi, a supportarli in questa sfida c’è un alleato importante: il Center of excellence Internazionale di Jakala sull’intelligenza artificiale. Un centro di expertise che consente ai retailer di aumentare l’efficienza su più fronti – dalla supply chain all’ottimizzazione dei costi, fino alla gestione dei prezzi e del merchandising – e al tempo stesso potenziare l’engagement attraverso esperienze personalizzate, pricing dinamico, comunicazione geo-targettizzata che crea relazioni più autentiche tra brand e consumatore. La capacità di gestire questo equilibrio dinamico permette di fare la differenza nel mercato retail che richiede capacità di adattamento, ma anche visione e ambizione”.

Un’opportunità, ma anche una responsabilità, quella dell’intelligenza artificiale applicata al retail, come sottolinea Emilio Mango, general manager di The Innovation Group: “La tecnologia digitale sta creando un altro momento di discontinuità, come già successo con Internet in passato, nelle abitudini dei consumatori ma più in generale delle persone – riflette – mi riferisco in particolare all’Intelligenza artificiale e ai cambiamenti in atto in ambiti come la generazione dei contenuti, l’organizzazione del proprio tempo, la creatività e la ricerca. Come TIG – The Innovation Group siamo da sempre impegnati nell’analizzare questi fenomeni, per consentire a imprese e consumatori di non subire il cambiamento ma di guidarlo, per migliorare l’efficienza dei processi e la qualità della vita. La crescita di iniziative come il Retail Summit, che registra un +20% del numero di partecipanti rispetto all’edizione 2024, testimoniano una forte volontà, da parte di tutto l’ecosistema del retail, di osservare da vicino queste dinamiche e scambiare esperienze utili a comprenderle sempre meglio, Mai come oggi retailer e consumatori devono studiare i rapidi sviluppi dell’AI per governare il cambiamento e non subirlo”.

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