
Continua la collaborazione tra CNCC ed EY finalizzata ad analizzare gli andamenti del settore dei centri commerciali italiani. L’analisi utilizza i dati forniti dall’Osservatorio CNCC, che si basano su un panel rappresentativo, costante e omogeneo, a cui partecipano 300 strutture, pari a circa 10 mila punti di vendita presenti sul territorio nazionale. I dati dei fatturati del mese di aprile 2025 registrano una flessione del -3,8% rispetto al corrispondente periodo del 2024, che porta ad un risultato progressivo lievemente negativo nei primi quattro mesi del 2025 (-2,3%). Tale andamento va considerato alla luce di diversi fattori, tra cui il clima generale di incertezza e alcune peculiarità del calendario nei primi mesi dell’anno, tra cui le festività pasquali posticipate, rispetto all’anno precedente, e diversi ponti festivi che hanno inciso sfavorevolmente in particolare su alcune tipologie di acquisto.
Marco Daviddi, Managing partner EY Parthenon, Italia, commenta: “I dati evidenziano un rallentamento generalizzato delle vendite nei centri commerciali e nel retail, riconducibile principalmente alla lieve contrazione dell’affluenza pari allo -0,8% nei primi quattro mesi dell’anno e a una maggiore cautela da parte dei consumatori nelle decisioni di spesa. Questo scenario riflette un contesto macroeconomico e geopolitico ancora instabile, che alimenta un clima di incertezza incidendo anche sulle abitudini dei consumatori. Per gli operatori del settore, è necessario mantenere un’elevata capacità di adattamento e trasformazione, sia in termini di offerta sia di strategia, per essere in grado di intercettare i nuovi bisogni e anticipare i futuri cambiamenti nei comportamenti d’acquisto”.
Roberto Zoia, Presidente CNCC aggiunge: “Gli andamenti sono in linea con gli indicatori del settore del commercio che, come noto, risentono della congiuntura economica e della fiducia dei consumatori. L’attuale contesto macro-economico, che continua ad essere complesso, si riflette pertanto anche sulle performance dell’industria dei centri commerciali, che però registrano una flessione contenuta, segno che il modello proposto è valido e apprezzato. I fatturati hanno, infatti, dovuto scontare un impatto sfavorevole del calendario, su cui in particolare hanno pesato l’incidenza di alcuni comparti, ovvero, quelli caratterizzati da consumi rimandabili. Particolarmente rilevante è, inoltre, l’andamento in territorio positivo registrato dagli ingressi su base annua, che testimonia come i centri commerciali siano solidi nelle opzioni di acquisto dei consumatori”.
Con riferimento al primo quadrimestre del 2025, rispetto allo stesso periodo del 2024, sono positivi i comparti cura persona e salute, che cresce del +2,8%, e attività di servizi, che registra una solida espansione del +3,9%. I comparti che, invece, hanno registrato performance negative sono stati i beni per la casa e abbigliamento, entrambi in calo del -3,6%. Andamenti in flessione, seppur più contenuti, si rilevano anche nei settori cultura, tempo libero e regali (-3,2%), elettronica di consumo (-2,7%) e ristorazione (-1,4%).
A supporto delle dinamiche di rallentamento delle vendite, i dati sull’affluenza mostrano una contrazione dello 0,5% nel solo mese di aprile. Ciononostante, il trend annuale (maggio 2024 – aprile 2025 rispetto a maggio 2023 – aprile 2024) si mantiene positivo, con una crescita del +1,2%.