Dopo Signorvino, le cantine: la famiglia Veronesi diventa produttore

Al via i vini di Castelli romani, Trentodoc e Alghero. Il brand manager Luca Pizzighella: “Attenti alle denominazioni importanti”
Dopo Signorvino, le cantine: la famiglia Veronesi diventa produttore

In futuro, nelle enoteche e nei ristoranti di Signorvino, ci saranno anche i vini prodotti dalla famiglia Veronesi. L’iniziativa è il frutto di un investimento pari a 20 milioni di euro e che porterà sugli scaffali della catena, oggi presente nel territorio nazionale con 27 punti vendita, le etichette autoprodotte e provenienti da tre diverse zone: Castelli Romani, Sardegna e Trentino. 

UN INVESTIMENTO MIRATO

Anticipato in un’intervista rilanciata a Il Sole 24 Ore da Federico Veronesi, General manager della società a cui fa capo il marchio di “cantine con cucina” il cui nome è tra i 40under40 di Food Service, il progetto vitivinicolo di Signorvino nasce in particolare nei Castelli romani, dove nel 2021 Sandro Veronesi, imprenditore a capo del Gruppo Calzedonia, ha acquisito una tenuta nel 2021 dedicata alla produzione di Cesanese, Malvasia Puntinata, Chardonnay, Merlot e Syrah. Si aggiungono altre due zone: quella di Alghero in Sardegna per tipicità locali quali Vermentino, Cannonau, Bovale e Cagnulari, e quella del Trentino per le bollicine metodo classico Trentodoc, dove i Veronesi dispongono già di ettari piantati tra Chardonnay e Pinot nero, che presto triplicheranno, con vigneti ad alta quota, collocati tra i 600 e 1000 metri sul livello del mare.

UNA PROPOSTA AGGIUNTIVA

Luca Pizzighella, brand manager di Signorvino, racconta a Foodservice la strategia che sta alla base degli investimenti in ambito vinicolo. “Si tratta di un’operazione legata e al tempo stesso slegata da Signorvino, che sarà un ottimo approdo per la produzione che ne deriverà ma non opererà come rivenditore esclusivo. Per noi si tratterà di una proposta aggiuntiva e che ci permetterà di approfondire la conoscenza delle tematiche di filiera. La famiglia Veronesi ama il vino, e in questi anni di investimento in Signorvino ha ulteriormente potenziato la propria passione e competenza per il prodotto. Alle proprietà presenti nel Lazio si sono sommate quelle in Sardegna, e in particolare nella zona di Alghero a cui la famiglia è molto affezionata. Il Trentino, infine, è un territorio vicino e di alto interesse”.

OBIETTIVI FUTURI

Di conseguenza, Signorvino non vede problemi di tipo concorrenziale rispetto alle etichette attualmente presenti nei suoi store. La mission aziendale resta saldamente quella di rappresentare una sorta di “casa del vino italiano”, forte di una cantina che conta più di 2.000 etichette. Tuttavia, in prospettiva, potrebbero arrivare altre acquisizioni nel resto d’Italia da parte della famiglia Veronesi e il piano di sviluppo verrà seguito in prima persona da Federico Veronesi, il quale affianca il padre Sandro in quest’avventura.

La strategia è definita, anche se non ci sono obiettivi prefissati in fase di acquisto. Si pensa a denominazioni importanti” precisa Pizzighella. Nel frattempo, Signorvino sta portando avanti le celebrazioni del suo decimo anniversario dalla fondazione e punta a crescere con nuove aperture in Italia e all’estero. Il fatturato stimato a fine anno è compreso tra i 45 e i 50 milioni di euro, contro i 35 milioni del 2021.

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