Post pandemia, resistono gli ordini digitali

L’allentamento delle restrizioni all’interno dei locali sembra non frenare asporto e delivery
Post pandemia, resistono gli ordini digitali

Durante il panel della scorsa edizione di Ristorante del futuro dedicato al delivery, Anthony Byron Prada, CEO di Hotbox ha affermato “Diversi ristoratori hanno abbandonato il delivery dopo la pandemia, non avendo compreso che può essere invece una nuova fonte di guadagno”. Casi che possono definirsi sicuramente isolati, considerate le notizie che arrivano non solo dall’Italia, ma anche dagli Stati Uniti.

I numeri

In un recente articolo, RestaurantDive ha riportato i risultati di uno studio condotto da Patronix, compagnia americana che sviluppa soluzioni tecnologiche, tra cui strumenti di pagamento, per il comparto Horeca. Studio che rivela dati assolutamente interessanti, riferiti ovviamente al contesto americano, tra cui:

  • Il 33% degli ordini nei ristoranti avviene tramite canali digitali
  • il 55% di tali ordini riguarda l’asporto e il restante 45% il delivery
  • 12,8% è la mancia media pagata per un ordine in delivery contro il 5% per l’asporto

A rimarcare come i servizi digitali siano a tutti gli effetti da considerarsi come un nuovo canale di vendita, il rapporto sottolinea come circa la metà dei clienti digitali siano nuovi, e che quindi la pandemia abbia portato ad una ridefinizione della base clienti per quasi tutti i ristoranti.

Considerazioni

Numeri senza dubbio interessanti, e forse per certi versi inattesi, ma che vanno ovviamente contestualizzati al mercato americano, dove servizi come delivery e asporto erano già ampiamente conosciuti dal grande pubblico, a differenza dell’Italia.

Italia che comunque, lato ristoratori e eccezioni a parte, vede comunque una crescita costante del delivery, sia attraverso concept dedicati sia con un abbandono delle piattaforme con conseguente sviluppo del servizio in proprio.

Ma restare fedeli alle piattaforme porta comunque dei vantaggi, non ultimo quello della visibilità.

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