L’inflazione spinge bar e ristoranti all’aumento dei listini

Incrementi generalizzati sulle materie prime, in particolare prodotti ittici, frutta, carni e ortaggi. Già nei primi mesi del 2022 potrebbero verificarsi i rincari
L’inflazione spinge bar e ristoranti all’aumento dei listini

L’inflazione in crescita costante non risparmia nemmeno la ristorazione e i prezzi delle materie prime volano alle stelle. A confermarlo è stata un’indagine condotta dall’Ufficio studi di Fipe-Confcommercio, che ha interrogato a tal proposito, i gestori dei pubblici esercizi italiani.

Il risultato è che oltre nove imprenditori su 10 lamentano un incremento dei prezzi delle materie prime, in particolare su prodotti ittici, frutta, carni e ortaggi. L’aumento medio dei soli prodotti alimentari è del 10%, ma il 36,4% degli intervistati registra incrementi addirittura superiori. 

MOLTEPLICI FATTORI DIETRO LA SPINTA INFLAZIONISTICA

La spinta inflazionistica degli ultimi mesi è senza dubbio causata da molteplici fattori “, spiega l’Ufficio studi. “L’andamento anomalo delle condizioni meteo che ha colpito le produzioni ortofrutticole, le restrizioni imposte nei vari Paesi a causa della pandemia, fenomeni geopolitici che hanno impattato in modo significativo sui costi dell’energia, hanno provocato un generalizzato aumento dei prezzi. Non mancano, tuttavia, neppure alcuni fenomeni speculativi pronti a sfruttare gli squilibri tra domanda e offerta generati dalla ripresa dell’economia mondiale. Fino ad ora i ristoratori hanno assorbito questi aumenti senza scaricarli sui consumatori, ma non potrà essere ancora così a lungo.”. 

PREZZI BLOCCATI DA OLTRE UN ANNO

Sul probabile aumento dei listini che potrebbe verificarsi già nei primi mesi del 2022 incide, oltre all’inflazione acquisita dalla filiera e all’impennata dei costi dell’energia, anche il fatto che il 43% delle imprese non ritocca i prezzi da oltre di un anno. Il 76% dichiara che li aggiornerà tra la fine dell’anno e la prima parte del 2022 ma non manca chi, il 24% del totale, continuerà a tenerli bloccati per almeno un altro anno.

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