“Riduci, riusa, ricicla” le 3 R alla base dei principi dell’economia circolare sono anche i pilastri sui quali poggia il “Greener store”, il concept di Starbucks che punta tutto sulla sostenibilità e che, dopo USA e Canada, è approdato anche in Cina, a Shanghai.
CINA PIÙ VERDE
Considerate le eccellenti relazioni di Howard Schultz, non poteva che essere la Cina il primo Paese fuori dal continente americano ad accogliere il concept green sviluppato in collaborazione con il World Wildlife Fund che, come riportato da Nation’s Restaurant News, conta già 2.300 punti tra Usa e Canada, con l’obiettivo di raggiungere 10 mila unità entro il 2025. Oltre che per il Cina, è ben noto l’amore del fondatore di Starbucks per il nostro Paese e considerato anche che Milano è la prima (e finora unica) Roastery del continente europeo, non ci meraviglieremmo se fosse l’Italia ad accogliere per prima il nuovo concept nel Vecchio Continente.
BUONO PER L’AMBIENTE E NON SOLO
I “Greener store” sono stati progettati per utilizzare il 30% in meno di energia rispetto alle unità precedenti, una quantità che secondo Starbucks equivale al consumo di elettricità di oltre 30 mila case all’anno. Ridotto anche il consumo di acqua del 30%, ovvero quasi 6 miliardi di litri all’anno.
“Abbiamo dimostrato che progettare e costruire i Greener store non è solo responsabile, ma anche buono per gli affari“, ha affermato Andy Adams, vicepresidente senior per lo sviluppo dei punti vendita, in una dichiarazione.
“L’espansione di Starbucks del programma Greener Stores dimostra un impegno continuo per la tutela dell’ambiente e l’innovazione“, ha affermato Sheila Bonini, vicepresidente senior, impegno del settore privato per il WWF, in una dichiarazione. “Rendendo questo programma open source ed espandendosi a livello globale, Starbucks sta creando un percorso verso un futuro positivo per le risorse all’interno delle proprie mura e oltre”.
Greener store di Starbucks. Greener bar di Heineken. Il futuro dell’Horaca è sempre più verde.