Burghy riapre a Monza? No, è solo una trovata di marketing

Il marchio del panino protagonista negli Anni 80 riappare sui battenti di un locale. Ma è solo un omaggio, utilizzato da Simone Ciaruffoli per lanciare un nuovo ristorante della catena Burgez
Burghy riapre a Monza? No, è solo una trovata di marketing

Un colpo al cuore per i nostalgici, specialmente se milanesi. D’un tratto, a Monza, il marchio di Burghy è riapparso sui battenti di un locale, alimentando l’assurdo sospetto che la catena di hamburger assoluta protagonista degli Anni 80 potesse aver improvvisamente di nuovo preso vita.

CATENA DI HAMBURGER LANCIATA A MILANO

Niente di tutto ciò, semplicemente una brillante iniziativa di marketing messa in piedi da Simone Ciaruffoli, fondatore e amministratore delegato della catena Burgez, approdata a Milano nel 2015 con il primo locale sui Navigli e oggi meta irrinunciabile per molti appassionati milanesi del genere.

UN OMAGGIO E UN RICORDO DEDICATI A BURGHY

La prossima apertura è prevista proprio a Monza e Ciaruffoli, per attirare l’attenzione dei passanti, ha pensato bene di tappezzare le vetrine del fast food con la scritta Burghy, in omaggio a uno dei luoghi cult dei paninari.

Il mio è stato solo un atto d’amore”, ha raccontato Ciaruffoli. “Quando ho trovato la location di Monza, a fianco del McDonald’s che nel 1996 rilevò il fast food italiano, ho subito pensato che fosse una cosa simpatica omaggiare e ricordare Burghy”.

IL PRIMO RISTORANTE APERTO A MILANO NEL 1981

Burghy aprì a Milano il suo primo ristorante 30 anni fa, nel lontano 1981, diffondendosi immediatamente a macchia d’olio sulla scia del successo ottenuto tra le nuove generazioni, alle prese con i primi fast food. Nel 1985 arrivò il passaggio dal gruppo Sme al Cremonini, poi la grande ascesa, con 96 tavole calde aperte nemmeno 10 anni. Fin quando le regole del business hanno iniziato a farla da padrone e le insegne di Burghy hanno lasciato spazio quelle di McDonald’s, all’epoca non ancora affermato in Italia. Gli ultimi Mr Burghy sono stati sfornati dal ristorante di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, che ha chiuso nel 2006.

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