L’Italia delle province guida il food delivery

Just Eat presenta i risultati del terzo Osservatorio del food delivery online in Italia: lo sviluppo del fenomeno digitale, le cucine e i piatti più trendy, tra gusti, abitudini degli italiani e novità
L’Italia delle province guida il food delivery

Just Eat, app leader per ordinare online cibo a domicilio in tutta Italia, ha presentato la terza edizione dell’Osservatorio del food delivery online, che dal 2017 analizza da un punto di vista privilegiato lo sviluppo, l’andamento, i gusti, le abitudini e le caratteristiche demografiche e geografiche dell’Italia che ordina tramite app.

Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia, commenta così il fenomeno che racconta un Paese in cui grandi città e province concorrono insieme a far crescere il digital food delivery: “Mai come quest’anno è l’Italia delle province a guidare la crescita del food delivery, sia con importanti incrementi di ordini, sia per l’interesse crescente da parte del mercato della ristorazione verso le potenzialità del digitale come vero e proprio acceleratore di business. Da nord a sud stiamo assistendo a duna crescita delocalizzata del fenomeno, mentre le grandi città come Roma, Milano, Bologna e Torino mantengono lo scettro per numero di ordini come valore assoluto, consolidando ulteriormente il food delivery come abitudine sempre più consueta”.

IL DIGITAL FOOD DELIVERY IN ITALIA

Secondo le stime dell’Osservatorio Just Eat, oggi il digitale rappresenta circa il 18% dell’intero settore della consegna a domicilio (che vale circa 3,2 miliardi di euro: valore totale del mercato del domicilio online e offline), con un incremento pari a 7 punti percentuali in più di penetrazione del digitale rispetto al 2018, e con un potenziale ancora molto consistente di espansione e sviluppo. Soprattutto nei centri minori e in provincia, nel cosiddetto “rest of Italy” ove già si trova il 45% dei ristoranti partner di Just Eat.

Nell’ultimo anno inoltre assistiamo a una crescita del +30% dei ristoranti che hanno scelto Just Eat e quindi il digitale, per implementare il proprio business e incrementare i propri ordini a domicilio, con un’espansione territoriale da nord a sud di città ove il servizio è presente pari al +27%, crescita guidata dal nord Italia con un +52%, soprattutto in Friuli e Trentino, e arrivando a servire il 64% della popolazione.

Mappa-Osservatorio-Just Eat

I PIATTI PIÙ ORDINATI

La top ten delle cucine più ordinate nella terza edizione della “Mappa del Cibo a Domicilio in Italia” dà conferma della predilezione della pizza, un dato che rispecchia quanto accade a livello internazionale e che la attesta come una vera e propria regina. In Italia la preferenza è per la variante margherita, seguita da diavola e capricciosa. Secondo posto confermato rispetto al 2018 per gli hamburger, in particolare con il bacon cheeseburger, terzo posto per il giapponese, che conquista il podio con nigiri saké, edamame e uramaki Philadelphia. Il cinese piace soprattutto in piatti come involtino primavera, riso alla cantonese e ravioli alla griglia. Al quinto posto i panini, che ingolosiscono con la versione che lascia libera scelta sugli ingredienti e al sesto la cucina italiana con cotoletta di pollo come piatto preferito; in settima posizione ancora il pollo in varianti come pollo e patate, nuggets, alette calde e speziate.

I dolci nel 2019 vs 2018 prendono il posto dell’indiano, guadagnando l’ottavo posto, e come piatto il tiramisù la fa da padrone, seguito da cornetto alla crema alla nocciola spalmabile e vaschetta di gelato. L’indiano, in nona posizione, segue con cheese naan, samosa e chicken tikka masala. Chiude la classifica delle cucine più ordinate quella messicana con burrito di pollo, burrito con chili e nachos.

Quali sono invece i piatti più ordinati a livello nazionale? Ecco la classifica: pizza margherita, patatine fritte, pizza diavola, involtino primavera, supplì, pizza capricciosa, olive ascolane, riso alla cantonese, crocchette di patate e nigiri sake.

I NUOVI TREND

Grandi novità nella classifica delle cucine che dimostrato la maggior crescita nel 2019, che raccontano un atteggiamento di consumo più incline da un lato ai sapori tradizionali di Paesi molto lontani, come Caraibi, Cina e Libano, e dall’altro a sapori più mediterranei, senza che manchi anche qualche golosità.

Re indiscusso e trend già incoronato nel corso dell’anno è infatti il poké, che registra un dirompente +4.000% di crescita di richieste, seguito da due novità che dimostrano curiosità e voglia di sperimentare sapori tradizionali molto diversi da quelli italiani: la cucina tradizionale cinese, che con bao & ravioli mostra un incremento del +546% e la cucina libanese che conquista il terzo posto come food trend con +180%, scalando tra l’altro ben 3 posizioni fra le diverse edizioni dell’Osservatorio.

Scalzate quindi quest’anno gastronomia (ora all’ottavo posto con +62%) e rosticceria che regnavano nel 2018 con food trend del momento. Le novità in termini di food trend a domicilio continuano al quarto e quinto posto con i dolci (+170%) e i tramezzini (+94%). Fanno poi ingresso in classifica per la prima volto la cucina vegetariana in sesta posizione con +85%, il thailandese in settima con +67%, e lo spagnolo in decima con +53%, preceduto al nono posto dal pollo con +60%, che conferma la posizione del 2018.

LE ABITUDINI DA NORD A SUD CITTÀ PER CITTÀ

La prima tappa del food delivery è Milano, che come cucina ordinata più in crescita attesta quella che gode del primato nazionale, ovvero il pokè (+16.000%), come Torino (+2.500%) e Roma (+1.000%). Bologna apprezza sempre più i cibi lontani, come il libanese (+620%), mentre situazione opposta per Napoli, fedele alla tradizione dei sapori nostrani e predilige l’italiano (+156%). A Genova si assiste al nuovo trend della pinsa (+360%), seguito dalle crepes, mentre a Brescia e a Verona cresce di più la gastronomia (+163% e +240%), a Trieste vince il trend delle piadine (+850) seguito ancora dal libanese (+612) e a Firenze si affaccia come cucina più in crescita il thai (+447). Più healthy Bari, che registra il trend del vegetariano (+1000%), mentre in Sicilia crescono di più i panini a Catania (+85%) e il gelato a Palermo (+83%). Bolzano sceglie sempre più il giapponese (+250%), come Terni (+58%), Trieste le piadine (+850%), mentre Pesaro il greco (+320%).

La classifica delle città più in crescita per quantità di ordini vede primeggiare tra le grandi Trieste, Napoli e Bari, seguite da Catania, Genova e Palermo, ma è l’Italia delle province a guidare, quest’anno, la crescita con ai primi posti due estremi geografici del nostro Paese: Bolzano e Catanzaro, seguite da Alessandria, Asti e Novara, con il loro asse Piemontese, Pesaro, Cosenza, Sassari e Mantova. Per quanto riguarda invece le città che registrano la maggior quantità di ordini (valore assoluto) troviamo: Roma, Milano, Bologna, Torino, Genova, Napoli, Trieste, Palermo, Pisa e Parma. Crescita maggiore, anche per il numero di ristoranti affiliati, sempre in provincia, con Bolzano +620% di ristoranti, Terni +142%, Pesaro +135% e Barletta +130%.

CHI SONO I FOOD DELIVERY USERS

I più attivi nel food delivery sono i Millennials con il 58%, che reggono lo scettro di chi ordina di più a domicilio, soprattutto pizza, ma anche dolci. Nel ranking delle professioni che ordinano di più ci sono in sequenza: impiegati con il 40%, studenti con il 30%, liberi professionisti con il 15%, seguiti da disoccupati con il 5% e casalinghe con il 2%. Sono soprattutto gli uomini, 55% vs. donne 44%, a ordinare e a preferire pizza e hamburger, nonché a variare con maggior frequenza i ristoranti.

Le donne invece preferiscono variare le cucine, ed è così che sebbene abbiano una predilezione per l’healthy food, alternano poké e sushi con i dolci, che consumano di più rispetto agli uomini.

Le famiglie e gli adulti (36-45 anni) spendono di più, soprattutto i liberi professionisti, che amano variare, mentre gli impiegati fanno più ordini da app e preferiscono la cucina cinese e la pizza. Gli studenti, pur preferendo la pizza, mangiano più healthy di impiegati e liberi professionisti.

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