Marr, ricavi in volo (+35%)

Il bilancio 2021 del gruppo leader nel foodservice si chiude con risultati in forte incremento. Il consolidato è di 1,45 miliardi di euro, 239 milioni sotto il livello del 2019. E intanto Marr si rafforza in Calabria con l'acquisizione di Frigor Carni
Marr, ricavi in volo (+35%)

Per Marr, il 2021 è stato il primo anno della “nuova normalità” e il risultato raccolto dalla società leader nella distribuzione per il foodservice è più che positivo.

Marginalità più che raddoppiata

Il consolidato è stato pari 1.456 miliardi di euro, con un balzo del 35% sul 2020 e con un ebitda più che raddoppiato, equivalente a oltre 90 milioni di euro. L’aumento della marginalità ha permesso alla società del gruppo Cremonini di archiviare l’esercizio con un risultato netto consolidato di 35,1 milioni di euro, più che compensando le perdite registrate nel 2020 (-2,4 milioni).

Nonostante le difficoltà del canale Horeca, in un 2021 caratterizzato da un sostanziale blocco dei tre mesi iniziali di attività e da un finale d’anno tutto da dimenticare, Marr è stata in grado di recuperare buona parte della flessione subita nel 2020, quando il consolidato era precipitato a 1.073,7 milioni di euro. Per tornare ai livelli del 2019 mancano ancora 239 milioni (l’anno pre-Covid si era chiuso con 1.695,8 milioni di ricavi) ma il passo è quello giusto e nel frattempo stanno continuando gli investimenti per rafforzare la presenza di Marr nel territorio nazionale.

Seconda sede in Calabria

Proprio in occasione della comunicazione dei dati di bilancio, Marr ha annunciato di aver sottoscritto un accordo quadro vincolante per l’acquisto del 100% delle quote di Frigor Carni, società di Montepaone Lido (Catanzaro), che ha un giro d’affari di 13 milioni di euro nel 2021 (erano circa 16 nel 2019) ed è l’operatore calabrese di riferimento nella distribuzione in area ionica e in particolare per l’offerta ittica alla ristorazione indipendente, con 800 clienti serviti e 15 veicoli per le consegne.

Il closing dell’operazione è fissato per l’1 aprile. La famiglia Viscomi, fondatrice di Frigor Carni, resterà all’interno dell’azienda con la gestione operativa e commerciale della neo costituita Frigor Carni srl (società di capitali che sostituisce la precedente società in accomandita semplice) affidata a Domenico e Pietro Viscomi. Marr rafforzerà così la sua presenza nel territorio calabrese dove opera già attraverso una filiale, Marr Calabria, con sede a Spezzano Albanese (Cosenza).

Il BOOM dell’estate

L’aumento delle vendite 2021 è stato centrato grazie alla ristorazione. I segmenti dello street market e del national account hanno infatti portato nelle casse di Marr un totale di 1.171,3 milioni di euro (erano 850,2 milioni nel 2020), mentre le vendite ai grossisti (segmento wholesale) sono state pari 261,3 milioni di euro (208,6 milioni nel 2020). In particolare evidenza il risultato del secondo semestre, grazie al revenge spending che si è concretizzato soprattutto nella stagione estiva: le vendite di Marr sono cresciute del +45,3% rispetto al 2020, con un incremento anche rispetto al secondo semestre, pre-pandemia, del 2019. I ricavi includono il contributo dell’acquisizione del Gruppo Verrini, consolidata dall’1 aprile 2021 e pari a 52,5 milioni di euro. L’operazione, anch’essa effettuata in continuità di gestione (con la conferma ai vertici di Alessandro e Manuel Verrini, quest’ultimo con l’incarico di amministratore delegato), aveva permesso a Marr di potenziare la sua presenza in territori strategici come la Versilia e la Riviera ligure.

Pesa il conto energetico

L’inizio del 2022 non è stato facile. L’acutizzarsi dei contagi e il conseguente impatto sulla ristorazione ha determinato per Marr una flessione delle vendite nel mese di gennaio. È andata meglio a febbraio: “I consumi alimentari fuori casa hanno nuovamente confermato la propria reattività, riprendendo il percorso di riavvicinamento alle serie storiche pre-pandemia” evidenzia Marr in una nota.

Restano le preoccupazioni legate alle tensioni delle materie prime e in particolare dei costi energetici, che pesano sulle attività di conservazione e distribuzione dei prodotti. Ciononostante, precisa Marr: “Le attese per l’alimentare fuori casa sono di una normalizzazione delle dinamiche di consumo dall’avvio della prossima stagione estiva, che andremo ad affrontare con una vicinanza al cliente ed una presenza nel mercato che da inizio pandemia si sono ulteriormente rafforzate”.

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