Champagne, nei primi 10 mesi del 2021 la crescita è tornata ‘à la maison’


Da gennaio a ottobre le spedizioni nel mondo sono aumentante di oltre un terzo (+36,5%) rispetto allo scorso anno, riuscendo così a fare meglio anche del 2019 (+8,5%)
Champagne, nei primi 10 mesi del 2021 la crescita è tornata ‘à la maison’


Dopo un 2020 in deciso ribasso, lo champagne è tornato a scorrere a fiumi. Un rimbalzo fisiologico atteso e attualmente confermato dai numeri che mostrano una robusta ripresa a livello internazionale. A fornire i dati al nostro sito è Domenico Avolio, direttore del Bureau du Champagne, che intravede l’inizio di un nuovo percorso di crescita per la tanto amata bolla d’Oltralpe.

I dati in nostro possesso indicano che, nei primi 10 mesi di quest’anno, le spedizioni di champagne a livello mondiale sono incrementate del 36,5%, rispetto allo stesso periodo del 2020 e dell’8,5% rispetto al 2019“, spiega il rappresentante italiano del Comitè champagne, massimo organismo che ha il compito di fare conoscere e promuovere nel mondo il celebre vino francese. “Non c’è motivo di pensare che anche in Italia i consumi non segnino una crescita a doppia cifra, andando quindi a colmare la perdita registrata lo scorso anno quando il mercato italiano dello champagne (il settimo a livello globale) ha accusato una perdita del 17,3% a volume e del 19,2% a valore“.

2020 IN PERDITA, MA NESSUN CROLLO

Un dato, quest’ultimo, che, con il fuori casa chiuso per la larga parte dell’anno, poteva essere ben peggiore. “La perdita mostra che il crollo non si è verificato“, analizza Avolio. “La pandemia ha agevolato i consumi in casa e ciò ha spinto molti italiani non volersi privare di questo vino e anzi a consumarne di più. L’Horeca oggi ha, quindi, la possibilità di trarre vantaggio da quel trend perché se, tra le mura di casa, lo champagne si è avvicinato ai consumatori e probabile che questi vogliano riassaporare il prodotto anche al ristorante“.

Ambassadeur du Comite Champagne 2018

È TEMPO DI CONSUMO ‘DÉCONTRACTÉ

In altre parole, vivere fuori casa l’esperienza della bolla, “in maniera, come dicono i francesi, più ‘décontracté’, vale a dire meno formale, più rilassata ed esigendo un servizio al tavolo di maggiore qualità“, aggiunge sempre il numero uno del Bureau, che sul 2022 si dichiara ottimista che il comparto possa segnare una nuova crescita, “in quanto il 2020 ha confermato che fiducia e passione nei confronti del prodotto non soni mai scemati“.

Sempre l’ente di rappresentanza si appresta a partire dal nuovo anno a rilanciare i corsi di formazione online per esperti di champagne tramite il progetto Mooc, suddiviso in due parti, la prima gratuita e la seconda a pagamento (39 euro). Confermata poi, verso novembre, l’edizione 2022 dell’Accademia Champagne. Il tutto, ovviamente, Covid permettendo.

© Riproduzione riservata