Deliveroo: nessuno stress. Tanto gusto

Deliveroo ha portato in Italia una vera rivoluzione nel mondo del fuori casa. Che ruolo ha avuto il digitale in tutto questo? Il punto di vista di Matteo Sarzana, General Manager Deliveroo Italia

Alzi la mano chi non ha mai ceduto alla tentazione del delivery. In Italia, molto pochi. Nel 2018, infatti, in base ai dati del Rapporto Ristorazione Fipe, il 30.2% dei consumatori del nostro Paese ha ordinato così il pranzo o la cena. Il risultato? Il fatturato di questo settore è arrivato a toccare i 350 milioni di euro, in aumento del 69% rispetto al 2017 e con previsioni di ulteriore crescita nel 2019, contribuendo sempre più allo sviluppo della ristorazione italiana.

Il segmento del food delivery dimostra come il digitale abbia abilitato un modo nuovo di concepire i tempi e le modalità attraverso cui i consumatori fanno esperienza del cibo. Per la prima volta, il fuori casa è entrato all’interno delle mura domestiche ed è il consumatore stesso a guidare questo processo. Quando e come vuole. Ma quali sono le sfide che questo mercato dovrà aspettarsi nel 2019? L’ho chiesto a Matteo Sarzana, General Manager di Deliveroo Italia.

Ciao Matteo! Hai recentemente festeggiato il terzo compleanno di Deliveroo Italia. Che anno sarà il 2019 per voi?

Sarà un anno fondamentale, che è già iniziato con il piede giusto. Deliveroo è un servizio nazionale e lo sarà sempre di più: nel corso del 2019 infatti contiamo di estendere in modo ancor più capillare il servizio, da Nord a Sud. Nel mese di febbraio abbiamo esteso la nostra presenza in cinque importanti città italiane, tra cui Palermo e Trieste, portando così a 39 le città in cui è possibile ordinare pasti a domicilio con Deliveroo, in modo semplice e in circa 30 minuti. E il numero delle città è destinato ad aumentare. Abbiamo piani ambiziosi non solo in Italia, ma anche per i mercati europei in cui siamo presenti. Entro la fine del 2019 contiamo infatti di espandere ulteriormente il servizio per raggiungere 100 milioni di persone e arrivare a collaborare con più di 85mila ristoranti e 170 mila rider in tutta Europa. Vogliamo continuare a offrire ai consumatori il nostro servizio in modo sempre più efficiente, al miglior prezzo, aumentando la varietà di scelta di piatti e cucine. Allo stesso tempo, vogliamo migliorare ulteriormente la nostra offerta sia per quanto riguarda i ristoranti, per continuare a sostenerli nella crescita del loro business, sia per i rider, ai quali vogliamo continuare a offrire opportunità di lavoro ben retribuite e flessibili.

Deliveroo ha portato una rivoluzione nel modo stesso di pensare al cibo. Oggi, in circa 30 minuti, garantite ai vostri clienti la possibilità di assaporare un piatto tanto desiderato, direttamente a casa. In tutto questo, “è la tecnologia che vi guida”. Anche la comunicazione e la cura dei contenuti, però. Ne è un esempio il vostro blog Deliveroo Foodscene, grazie al quale è raccontata l’offerta del vostro network, in relazione alle esigenze dei consumatori. Quanto è importante il “racconto” del cibo nella vostra strategia di comunicazione?

È centrale. Il cibo è una parte importante nella nostra vita, in Italia più che nel resto del mondo. Siamo e vogliamo essere sempre di più l’azienda di riferimento per il cibo, il miglior “partner” non solo per i ristoranti ma anche per i consumatori ai quali vogliamo offrire i piatti e le cucine preferite quando, dove vogliono e soprattutto nel modo più rapido ed efficiente.

Deliveroo aiuta i propri clienti nella crescita del loro business. Ne è un esempio il caso dei “Virtual Brands” di cui ci avevi parlato in una recente intervista. Per farlo, quanto è importante per voi tenervi aggiornati sui trend food del momento? I social sono per voi fonte di ispirazione?

Siamo una tech company. L’aggiornamento sui nuovi trend, la presenza sui social e l’ascolto della rete sono aspetti che fanno parte della nostra identità. Da questa prospettiva, “Virtual Brand” è senza dubbio un’esperienza di successo che consente ai ristoranti attualmente presenti in piattaforma di aumentare il proprio fatturato e il bacino di consumatori raggiunti. Vogliamo estendere ulteriormente questa opportunità. L’obiettivo è sviluppare 1.700 virtual brand nei mercati europei in cui siamo presenti entro la fine del 2019.

di Francesca Di Cecio

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